Il primo anno di vita del bambino è il più intenso e straordinario, perché compie numerose e fondamentali tappe dello sviluppo. Se ci pensiamo bene, l’essere umano impara più nei primi 12 mesi che in tutta la sua esistenza. Iniziamo con i primi tre mesi, che sono forse i più complessi perché mamma e bambini, uniti da un legame straordinario, devono imparare a conoscersi e soprattutto a capirsi.
Le mamme devono imparare ad allattare o comunque a nutrire il loro piccolino. È molto stressante e dopo il parto risulta per alcune anche abbastanza faticose. Ci sono poi, per quasi l’80 percento dei piccoli, le coliche. Entro la fine del terzo mese questo disturbo sembra essere superato e i bimbi entrano in una fase meravigliosa, di scoperte, sorrisi.
Fino al quinto mese la crescita è di circa 20 grammi al giorni, ma è una stima indicativa. Nel secondo trimestre di vita, le interazioni con la mamma e il papà s’intensificano. Il bimbo inizia a riconoscere le persone che si occupano della sua cura, impara a scegliere un giochino e ad afferrarlo. Riesce anche a passarlo da una mano all’altra.
Dopo il sesto mese, inizia a stare seduto e a controllare la testa. In questo periodo, se già non avete iniziato con la frutta, il pediatra vi consiglierà di introdurre le pappe e quindi di dare il via allo svezzamento. Il terzo trimestre è quello della lallazione: il piccolo inizia prima a vocalizzare e poi a dire qualche sillaba. Continuate a parlare al vostro bebè e prima o poi, per caso o magari per fortuna, riuscirete a sentire le primissime paroline.
Dai 9 mesi ai 12 il bimbo inizia a essere più autonomo, gioca un po’ di più da solo, ha imparato a stare a carponi e probabilmente sa gattonare. Molti piccolini fanno le prime prove per imparare a camminare, cercando di stare almeno in piedi con l’aiuto di mamma o papà o di un appoggio.
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