Quante volte lo stress sembra essere all’origine di molti malesseri. Molte volte si ha la sensazione che quando i medici non sanno trovare una diagnosi certa, diano la colpa a questo stato emozionale confuso e caotico. Non è realmente così. Un nuovo studio pubblicato su BMC Medicine (di BioMed Central) conferma che alla base di gravidanze complicate o problematiche potrebbe esserci una situazione di stress, non necessariamente della mamma in attesa, ma vissuta dalle generazioni precedenti.
Lo stress si eredita e possono influenzare le gravidanze future. Ovviamente, per arrivare a questa teoria hanno dovuto fare dei test su ben quattro generazioni di cavie. Al centro dell’indagine i parti pretermine o prematuri. Il primo passo è stato quello di sottoporre una prima generazione di ratti a stress verso la fine della gravidanza. Le seguenti due generazioni sono state poi divise in due gruppi, che erano o stressati o meno stressati.
Che cosa è emerso? Le figlie dei topi femmina stressati avevano gravidanze più brevi rispetto alle figlie di coloro che non erano state poste sotto stress. Stessa cosa, ancor più sorprendete, vale per i nipoti dei topi stressati. La dott.ssa Gerlinde Metz, autore dello studio, ha commentato:
Abbiamo dimostrato che lo stress attraverso le generazioni diventa abbastanza potente per accorciare la lunghezza della gravidanza nei ratti e indurre un caratteristico parallelo parto pretermine umano. Un risultato sorprendente è che da lieve a moderato stress durante la gravidanza aveva un effetto di capitalizzazione attraverso le generazioni. Pertanto, gli effetti dello stress crescevano sempre più con ogni generazione.
Come sappiamo alla base delle nascite prima del termine ci sono molti fattori, alcuni sono fisici altri emozionali. Il fatto che lo stress vissuto dalle nostre nonne possa essere una causa è un dato interessante, che ci permette di prevenire alcune complicanze. Inoltre, comprendere i meccanismi genetici ereditari ci permetterà con il tempo di predire il rischio di malattie.
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