Occhi puntati all’insù per osservare le stelle cadenti: in occasione della notte di San Lorenzo del 10 agosto, complici le vacanze, anche i bambini hanno il permesso di fare tardi e di godersi l’osservazione delle stelle cadenti, le Perseidi.
Quest’anno le condizioni di osservazioni non sono ottimali, vista la Luna piena di pochi giorni fa e il picco delle stelle cadenti è previsto nella notte fra il 12 e il 13 agosto.
Tradizionalmente si dice che vedere una stella cadente possa far avverare un desiderio: non è esattamente così e forse non il caso di insegnare ai bambini una cosa del genere cercando invece di far capire che si tratta di una leggenda che non perde però nulla del suo fascino. Ma come spiegare il fenomeno delle stelle cadenti ai bambini?
Ma ecco tre domande che i vostri pargoli vi potrebbero porre e a cui potreste rispondere molto semplicemente.
Come sono fatte le stelle cadenti?
Le stelle cadenti sono praticamente dei residui delle code delle comete: sono ammassi di materiali ferrosi, di rocce, ghiaccio e gas che si staccano dalle stelle ed entrando in contatto con la nostra atmosfera, a causa della loro velocità, appaiono per l’attrito come scie luminose che cadono.
Che cosa sono le Perseidi?
Ogni agosto, l’orbita terrestre attraversa l’orbita della cometa Swift-Tuttle: le stelle cadenti però sembrano provenire da un punto che si trova nella costellazione di Perseo ed ecco perché vengono chiamate Perseidi.
Perché si parla della Notte di San Lorenzo?
Tradizionalmente il 10 agosto coincide con la Notte di San Lorenzo riferendosi al santo decapitato e torturato sulla graticola sui carboni ardenti il 10 agosto del 258 d.c. Si dice che le lacrime del santo vaghino nel cielo senza pace cadendo sulla terra ogni anno nello stesso giorno.