Mens sana in corpore sano. Lo dicevano già i latini e non sbagliavano.
Infatti particolari tipi di sport facilitano l’attività cognitiva e quindi il rendimento scolastico.
Il corpo è un sistema integrato e non particellare come a lungo si è pensato: ciò significa che non è possibile pensare di curarne una parte o un aspetto senza interessarsi del resto.
E questo vale anche per che riguarda il cervello e il suo delicato e complesso funzionamento: molti studi hanno appurato che lo sport aiuta il rendimento scolastico e non solo per il fatto che il corpo risulta rinvigorito e fortificato, ma anche perché esso aiuta ad eliminare l’ansia da prestazione.
Ansia e depressione sono controllati dal sistema nervoso e precisamente dagli ormoni: le famose endorfine ad esempio sono altamente discriminanti per il benessere degli stati psichici ed esse sono rilasciate nel corpo proprio attraverso il movimento, mentre con quest’ultimo anche il cortisolo, l’ormone dello stress, diminuisce.
Lo sport quindi facilita le prestazioni dell’intelletto, diminuendo l’insicurezza e l’ansia da prestazione, previene l’obesità e spesso è compatibile con l’asma, aiutando a combatterla.
Questi dati sono supportati da diversi studi; i più importanti e famosi sono quelli condotti alla Medical University del South Carolina – in cui si evidenziano voti migliori in tutte le materie nei soggetti che hanno svolto più attività fisica durante le ore scolastiche, e quelli condotti invece nell’Illinois – in cui l’ippocampo, zona cerebrale deputata ai processi mnemonici, era più sviluppato nei ragazzi sportivi.
Ma quali sono gli sport più opportuni?
Si può dire che tutti gli sport classici sono indicati, in particolare sono consigliati gli sport che non affaticano troppo, simmetrici, nel senso che impegnano in maniera equilibrata tutte le parti del corpo, complessi, che cioè prevedono movimenti sempre diversi e non ripetitivi e infine di squadra, per migliorare il livello di collaborazione e di interazione con il prossimo.