Se siete donne abituate a muovervi e a fare sport potete continuare tranquillamente con l’attività fisica anche nel periodo della gravidanza prestando ovviamente maggiore attenzione. Anzitutto è bene ricordare che esistono determinate situazioni in cui viene sconsigliata la pratica di qualsiasi attività sportiva. Quali sono queste situazioni?
– Quelle che impongono il riposo a letto
– Precedenti situazioni di parto prematuro
– Eventuali stati di sofferenza fetale
Il nuoto, che è una ginnastica dolce, è probabilmente l’attività più indicata per le future mamme. L’acqua infatti aiuta a limitare i classici disturbi alle gambe cui le mamme in gravidanza possono andare incontro come problemi circolatori e vene varicose. Inoltre permette un potenziamento di tutti quei muscoli interessati al parto. Molte piscine organizzano dei corsi per gestanti. Non dimentichiamoci poi che gli esercizi di respirazione che solitamente vengono svolti in acqua rappresentano un valido aiuto anche per il feto: fanno sì che gli arrivi più ossigeno. Frequentare una piscina può rivelarsi estremamente salutare anche da un punto di vista piscologico.
Troviamo poi lo yoga perfetto per chi si trova a dovere affrontare le ansie delle ultime settimane; se praticato con costanza si potrà assistere ad una diminuzione dei gonfiori oltre che ad un miglioramento del tono muscolare. Aiuta a rilassarsi e di conseguenza ad affrontare con più serenità il travaglio. Rivolgetevi sempre ad un insegnante qualificato ed evitate esercizi fai-da-te.
Un’altra attività consigliata è il metodo pilates (dopo il primo trimestre) che aiuta a rinforzare la schiena.
Alcune palestre inoltre organizzano dei corsi pre parto con esercizi mirati alla postura dei muscoli addominali e alla colonna vertebrale. Vi ricordo che sono importanti anche tutti gli esercizi per il perineo.
Sì anche all’attività fisica più semplice ossia camminare per circa una mezz’oretta al giorno, possibilmente in zone poco trafficate.
Ovviamente sono sconsigliate tutte quelle attività che possono presentare eventuali rischi di cadute o traumi. Quindi muoversi sì ma sempre con prudenza.
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