L’altra sera all’interno del TG5 ho sentito un servizio molto interessante e relativo alle spese che dei neo genitori devono sostenere nel corso del primo anno di vita del loro piccolo. Ebbene le cifre sono molto alte e in questi tempi di crisi probabilmente sono molte le coppie che (per il momento) accantonano proprio per questo motivo l’idea di allargare la famiglia.
Spulciando un po’ nel web ho trovato un’interessante inchiesta di Federconsumatori relativa proprio alle spese che si devono sostenere per mantenere un bambino nel suo primo anno di vita. Pensate che si va da un minimo di euro 5.828 ad un massimo di euro 12.988: cifre alte e che rispetto al 2008 sono aumentate rispettivamente del 4% e del 3%.
Subito dopo il salto due interessanti tabelle estrapolate dal sito Federconsumatori relative alle varie spese suddivise per tipologia.
(a) differenze dipendono da marca pannolino e numero di cambi
(b) costo varia a seconda numero mesi di allattamento materno, il numero di mesi in cui si utilizza il latte in polvere o il latte fresco. Inoltre nelle pappe si considerano anche omogeneizzati e condimenti;
(c) Il costo delle visite mediche dipende dalla possibilità di avere un buon pediatra pubblico (anche se il fatto che raramente facciano visite a domicilio costringe i genitori ad averne sempre uno privato a disposizione,con ricevuta per la costosissima visita pediatrica, mai inferiore a 125 euro).
Ma risparmiare è possibile? A quanto pare sì. Ad esempio ricorrendo all’usato oppure tramite amici e parenti che possono sia prestare oggetti che a loro non servono più che regalare al momento della nascita oggetti che poi ai neo genitori serviranno. Non dimentichiamoci poi dei pannolini lavabili che permettono di risparmiare un bel po’ di soldini.
La ricerca va anche oltre spiegando come dopo la nascita bisogna prendere in considerazione se la mamma (o il papà) lavora il costo relativo all’asilo nido o quello di una baby sitter.
Vi ricordiamo la misura di sostegno presa dal Governo e che potete leggere a questo link; come sottolinea Federconsumatori però a differenza dei Bonus Bebè degli anni scorsi che erano dei veri e propri contributi a fondo perduto, questo ( che vi ricordo consiste in un finanziamento di 5000 euro utilizzabile per qualsiasi spesa e rimborsabile entro 5 anni) è da considerare un prestito più che una misura a sostegno delle famiglie.
Ecco perchè:
Federconsumatori metterà in campo, quindi, iniziative atte a ripristinare, sia a livello centrale che periferico, un reale Bonus bebè di almeno 1000 Euro, soprattutto in questo periodo di crisi che sta mettendo a dura prova i bilanci familiari
Via| Federconsumatori
2 commenti su “Ecco quanto costa un bambino nel primo anno di vita”