Avere un bambino costa. Una volta fare figli era una risorsa, oggi sta diventato un privilegio per ricchi. Lo dimostra il secondo Rapporto annuale sui comportamenti d’acquisto nella maternità, (Panel MaterCom – composto da 2000 mamme in tutta Italia con figli da 0 a 36 mesi o in stato interessante), prodotti da Marketing Management. La crisi ha cambiato i consumi delle famiglie, ma sono in salita le spese per i prodotti per l’igiene.
Le mamme, nel 2013, hanno speso 1,93 miliardi di euro in prodotti alimentari e di pulizia per i propri figli (+2,1% rispetto al 2012). Tra i prodotti sempre più acquistati ci sono i pannolini. Come mai? Il problema è lo spannolinamento che avviene sempre più in là nel tempo e di conseguenza c’è un incremento dei volumi acquistati. In aumento anche in regali: sono tutti quei prodotti che i genitori hanno delegato ai nonni o ai parenti. Le famiglie d’origine sono fondamentali per l’assistenza ai neo-nuclei e i prodotti ricevuti in regalo ne rappresentano un chiaro indicatore.
Per lungo tempo c’è stata la tendenza ad acquistare prodotti per adulti anche per i bambini. Adesso, sempre di più, i genitori scelgono le linee baby, perché hanno imparato che questa merce è elaborato proprio per difendere la salute dei piccolini, quindi senza alcune sostanze che potrebbero essere nocive.
Cambia poi il modo di fare la spesa: i genitori stanno sempre più attenti agli sconti e alle promozioni. Inoltre, l’indagine ha dimostrato che sono stabili i consumi nelle famiglie a reddito medio basso, mentre sono in aumento i consumi della fascia di reddito medio-alta (+4,4%). Questo è il quadro generale, anche se il dato che mi ha colpito di più riguarda il cibo: è diminuita infatti la spesa verso i prodotti alimentari. Non è che non si mangia, semplicemente si sta imparando a sprecare meno.
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