Il sonnambulismo rientra nel novero delle parasonnie, termine con il quale si indicano tutte le anomalie che possono interessare, e disturbare, il sonno del bambino.
Cos’è il sonnambulismo
Il sonnambulismo, altrimenti detto attività automatica nel sonno, è un disturbo che generalmente fa la propria comparsa fra i quattro e gli otto anni di età (più raramente nei primi tre anni di vita) per risolversi spontaneamente durante l’adolescenza. E’ più facile che si verifichi se in famiglia ci sono stati altri casi ed interessa in ugual misura i maschietti e le femminucce. Ciascun episodio di sonnambulismo si protrae per circa dieci minuti, durante questo tempo il bambino può scendere dal letto, girovagare per casa e fare delle cose delle quali al risveglio non ha alcun ricordo.
Il sonnambulismo è un disturbo grave?
Il sonnambulismo del bambino non deve rappresentare un motivo di eccessiva preoccupazione per mamma e papà, come già detto il disturbo si risolverà spontaneamente nel corso dell’adolescenza. Tuttavia, è necessario rendere la casa più sicura possibile (ad esempio sbarrando porte e finestre e chiudendo l’accesso alle scale) per evitare che il piccolo possa farsi male durante un episodio.
Le cause del sonnambulismo
Le cause del sonnambulismo non sono ancora oggi note con certezza. Il fatto che il bambino si alzi dal letto in coincidenza con il bisogno di fare la pipì ha condotto gli esperti a mettere questo fenomeno in relazione con la vescica piena. E’ stato inoltre osservato che le “crisi” sono più frequenti quando il bambino, prima di andare a letto, è troppo stanco o agitato.
Il sonnambulismo del bambino, rimedi
Se le crisi si ripetono ogni sera è opportuno osservare quanto tempo trascorre tra il momento in cui il bambino si addormenta e quello in cui il fenomeno ha inizio. Quindi, non appena siate riusciti ad individuare l’ora “incriminata”, cominciate a svegliare il bambino circa 15 minuti prima e tenetelo sveglio per qualche minuto; fatelo per una settimana. Ovviamente evitate di ricorrere a questo metodo se il bambino mostra troppa irritazione per il risveglio notturno e poi non riesce a riprendere sonno.
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