La partecipazione dei papà, durante la gravidanza, a volte fa davvero tenerezza. Non si rendono conto di quello che stiamo vivendo, ma vorrebbero tanto saperne di più. I primi nove mesi di vita del nostro bambino, quelli dentro al pancione, sono tutti della mamma: è un fatto biologico. È per questo che dobbiamo cercare di coinvolgere quanto più possibile il papà. Facciamoci accompagnare a fare l’ecografia o invitiamolo a venire con noi al corso preparto. Non deve essere una forzatura e neanche un obbligo, ma renderli partecipi fin da subito è un’ottima cosa, senza esagerare.
Il Daily Telegraph ha riportato un sondaggio molto divertente, svolto da Pampers, la nota azienda di pannolini. Sono stati intervistati circa 2 mila uomini e la cosa divertente che un quarto dei maschietti ha detto di vivere in modo empatico i cambiamenti emotivi e fisici (???) della gravidanza. Tenete conto che gli intervistati avevano tra i 16 e 65 anni: se togliamo quindi quelli troppo giovani e quelli troppo vecchi, secondo me capita alla metà dei papà.
Il 56% degli intervistati, durante i nove mesi, sente la responsabilità in arrivo e sa che deve preparare la casa: studiare una camera e sollevare la partner almeno da questo stress. La cosa che fa più ridere è che in questa fase, possono essere colpita da alcuni sintomi tipici della gravidanza, come nausee mattutine (6%), maggiore emotività (8%), attacchi di fame incontrollata (10%). Il 74%, inoltre, si è detto più protettivo nei confronti della futura mammina.
Non crediate sia bello! Non tutte le donne hanno la fortuna di vivere la gravidanza accanto a un partner premuroso, a volte non c’è, mentre altre volte sarebbe meglio che non ci fosse. La mamma invece ha bisogno di tranquillità e riposo: lo stress non giova. Ciò non vuol dire vivere da malata, ma solo stare un po’ più attente.