Sbalzi d’umore, irritabilità, mal di testa, gonfiore. Sono i classici disturbi della sindrome premestruale e le ragazze li conoscono bene, perché la settimana prima del ciclo, puntuali come un orologio svizzero, rendono difficili le giornate. Secondo uno studio dell’Università del Massachusetts, i cibi ricchi di vitamina B riducono questi fastidiosi problemi.
Per curare la sindrome premestruale, che purtroppo colpisce quasi il 60% delle donne in età fertile, bisogna fare attenzione alla dieta. I ricercatori americani hanno seguito circa 3000 donne (inserite nel Nurses’ Health Study) per 10 anni: durante questo periodo almeno 1050 donne hanno evidenziato in maniera più o meno marcata, i sintomi come dolore addominale, ansia, depressione e irritabilità. E hanno punto verificare che una dieta ricca di vitamine B1 e B2 ha contribuito a ridurre il problema.
Ma dove troviamo nel cibo la vitamina B? Ne sono una fonte i cereali, le uova, la carne rossa e i fagioli secchi. I risultati hanno dimostrato che le donne avevano una riduzione dei disturbi anche del 25%. Tra l’altro, lo stesso effetto non si può ottenere assumendo particolari integratori alimentari: non basta quindi recarsi in farmacia e scegliere un prodotto integrativi. Bisogna proprio fare attenzione al menù.
Ricordiamo che la sindrome premestruale racchiude una serie di sintomi, ma ogni donna la vive in maniera diversa e dipende da sbalzi ormonali: si manifesta, 4-7 giorni prima della mestruazione e migliora o scompare con l’inizio di questa. Non è una malattia e non c’è un’analisi che possa dimostrare che i vostri sbalzi d’umore o l’emicrania siano dovuti all’arrivo del ciclo, ma ogni donna avverte dentro di sé questa particolare condizione. Inoltre, compaiono in modo ciclico ogni mese. Ci sono una serie di prodotti che possono ridurre il problema. Per esempio l’utilizzo della pillola regola gli ormoni e di conseguenza riduce gli effetti della PMS: questa cosa vale anche per il cerotto contraccettivo e per l’anello.