Cos’è la sindrome da eccessiva ingestione di liquidi
Con il nome di sindrome da eccessiva ingestione di liquidi si indica un disturbo del sonno tipico del primo anno di vita del bambino. Il disturbo è caratterizzato da frequenti risvegli notturni ai quali segue l’impossibilità da parte del piccolo di riaddormentarsi se non dopo aver assunto liquidi quali acqua, latte, camomilla o tisane. La sindrome si diagnostica quando il piccolo si sveglia per bere almeno tre volte ogni notte e ingerisce una quantità di liquidi pari a 350 ml.
La sindrome da eccessiva ingestione di liquidi, le cause
Quando il bambino mette in atto questo comportamento per prima cosa bisogna accertarsi che alla base del disturbo non ci siano cause organiche. Il fatto che il piccolo si svegli frequentemente in piena notte per bere potrebbe far pensare, ad esempio, che sia affetto da patologie quale il diabete, che può manifestarsi proprio con una intensa sete notturna. Il pediatra prescriverà quindi, se opportuno, le analisi per il controllo della glicemia. Una volta esclusa questa eventualità è probabile che il bambino si svegli per abitudine e per ottenere il liquido che maggiormente gli aggrada.
La sindrome da eccessiva ingestione di liquidi, i rimedi
Per la sindrome da eccessiva ingestione di liquidi non è necessaria una vera e propria cura, quanto piuttosto un intervento di tipo rieducativo che i genitori possono attuare a partire dai cinque-sei mesi di vita del bambino, il quale cioè dovrà smettere di associare il momento del risveglio con quello dell’ingestione di liquidi.
La prima notte somministrategli una quantità di liquido dimezzata rispetto a quella che gli offrite di solito, quindi, dalla seconda notte, diminuite la quantità di 10 ml ogni notte fino ad arrivare a dargli il biberon quasi vuoto. A partire dal secondo terzo-giorno alternate al biberon il ciuccio. Evitate sempre tisane zuccherate e se il bambino ha più di sei mesi sostituite il latte con acqua.
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