Si chiama Serratia marcescens è il batterio della famiglia degli enterobatteri, responsabile della morte del neonato ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’ASST Spedali Civili di Brescia.
Nello stesso reparto si è sviluppato “un focolaio epidemico di infezione/colonizzazione da Serratiamarcescens, caratterizzato da tre casi di sepsi neonatale, un’infezione delle vie urinarie e sei casi di colonizzazione” come rende noto la direzione degli Spedali civili di Brescia.
Il piccolo, nato prematuro da una coppia bresciana, era stato ricoverato insieme al gemellino che ha contratto lo stesso batterio esattamente come altri bambini presenti nello stesso reparto di patologia neonatale. Il piccolo è deceduto nella giornata di martedì e intanto i carabinieri del Nas hanno acquisito tutta la documentazione medica.
Spetterà all’autopsia disposta dalla procura di Brescia chiarire le cause esatte del decesso del neonato morto per serratia marcescens, un batterio che ha resistito alle cure antibiotiche che sono state somministrate. Anche il gemellino pare sia stato infettato ma sta rispondendo bene alle cure, ma sarebbero altri otto i casi di contagio accertati fra i bambini ricoverati in terapia intensiva. La serratia lo scorso anno aveva causato un’epidemia all’ospedale Paz di Madrid costringendo il Ministero della Salute spagnolo a chiudere l’unità di terapia intensiva neonatale dopo il contagio fra 51 bambini. Si tratta di un batterio pericoloso che causa pericolosi focolai negli ospedali scatenando infezioni in corsia ed è particolarmente pericoloso vista la resistenza dei batteri agli antibiotici a disposizione.
Al momento Serratia è la settima causa più comune di polmonite e può essere pericoloso anche per il cuore.
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