Il bagaglio di sapori che il bambino porterà con sè per tutta la vita inizia a svilupparsi molto presto. Il gusto, infatti, come gli altri sensi del neonato, è già sviluppato alla nascita e in epoca embrionale. Nel dettaglio, a partire dalla dodicesima settimana di gestazione, nel feto si formano le papille gustative e dalla tredicesima il gusto può considerarsi formato. Il feto, infatti, riesce a percepire e riconoscere determinati sapori che gli arrivano dalla mamma attraverso il liquido amniotico. E’ stato dimostrato che il bambino è addirittura in grado di cacciare la lingua per assaporare il liquido amniotico. E’ questo il momento, secondo gli esperti, in cui si iniziano a delineare i gusti alimentari del bambino che sono, dunque, condizionati dall’alimentazione materna. Studi scientifici, hanno mostrato che il bambino impara molto presto a distinguere i quattro sapori base, ossia zuccherato, salato, amaro e acido, prediligendo lo zuccherato.
Fin dalla nascita il neonato reagisce ai sapori, manifestando il suo piacere o il suo disgusto attraverso alcune mimiche facciali. Se il bambino è allattato al seno, inizierà a scoprire nuovi sapori fin dalle prime poppate, poichè il latte materno cambia gusto a seconda dell’alimentazione della mamma.
La capacità gustativa del bambino si intensifica, come è ovvio, durante il periodo dello svezzamento. Le papille gustative del neonato, più numerose rispetto a quelle di un adulto, permettono al bebè di scoprire il sapore dei diversi alimenti. E’ fondamentale, in questo periodo, stimolare il gusto del bambino attraverso, ad esempio, la diversificazione alimentare. Questo perchè i neonati accettano più facilmente i sapori a loro familiari, rifiutando, invece, quelli che non conoscono. E’ bene quindi variare l’alimentazione del bambino sia per quanto riguarda i sapori dei cibi che per la loro consistenza.
La varietà dell’alimentazione – afferma Francisco Comendador, ricercatore dell’INRAN ( Istituto nazionale per gli alimenti e la nutrizione)- è un elemento chiave per l’adeguatezza della dieta. E ciò implica la necessità di far accettare una gamma di alimenti il più eterogenea possibile, anche tramite giochi che presentino frutta e verdura come ‘fonte di piacere’ nel caso di bambini, di norma poco confidenti con la dieta mediterranea.
Per stimolare il gusto del bebè e favorire la familiarizzazione con uno specifico alimento, è consigliabile evitare di mischiare in bocca più sapori. Per far scoprire al bambino il sapore di un alimento, è opportuno non snaturarlo con condimenti inadeguati. Con la crescita del bambino, il gusto si affina e il bimbo apprezza cibi più conditi e gustosi e diventa curioso di assaggiare nuovi alimenti, soprattutto quelli che vede nel piatto di mamma e papà!
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