Luce il più possibile naturale, diretta e ben distribuita per evitare non solo disturbi alla vista, ma anche riflessi negativi sul comportamento; sulle pareti colori tenui come salmone, giallo e arancio pallido per aumentare la concentrazione e ridurre l’ansia. E ancora, vernici bio, comfort termico e purezza dell’aria, garantita da impianti di areazione e filtraggio, per prevenire allergie e patologie respiratorie in continuo aumento tra i bambini.
Sono solo alcune delle indicazioni contenute nelle linee guida stilate dalla Società Italiana di Pediatria per realizzare scuole a “misura di bambino”. Il documento, intitolato “La Scuola che vogliamo”, è stato realizzato su richiesta della Regione Abruzzo, che lo ha adottato, nell’ambito del Piano Straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici molti dei quali colpiti dal sisma del 2009.
Il Protocollo d’Intesa con la Regione Abruzzo è stato siglato ieri a Palazzo Chigi dal Presidente della SIP Alberto G. Ugazio e dal Presidente della Regione Abuzzo alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, e del Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. Le linee guida sono state redatte integrando la normativa esistente con i più recenti studi scientifici che hanno messo in luce l’impatto prodotto dalle sollecitazioni ambientali – luce, colori, rumori, qualità dell’aria ecc. – non solo sulla salute, ma anche sul benessere psicologico.
Studi questi, di cui gran parte dell’edilizia scolastica non tiene ancora conto, considerato che il 54% degli edifici è stato costruito tra il 1900 e il 1965 e che spesso si tratta di edifici nati con altre finalità. Alberto G. Ugazio, Presidente della Società Italiana di Pediatria, ha spiegato:
Il nostro documento rappresenta, quindi, uno strumento aggiornato, con indicazioni operative per le istituzioni e i tecnici che programmano interventi di costruzione, ristrutturazione e manutenzione delle scuole. La buona qualità dell’ambiente è fondamentale per i bambini, visto che trascorrono a scuola da 4 a 8 ore al giorno per almeno 10 anni. Alla lunga un ambiente inadeguato può causate problemi di salute, mal di testa, stress, irritabilità, oltre che difficoltà di concentrazione, quindi scarso rendimento scolastico e difficoltà relazionali.
Maria Grazia Sapia, Responsabile per l’Ambiente della Società Italiana di Pediatria ha sottolineato l’importanza della qualità dell’aria:
I bambini sono più sensibili all’effetto degli inquinanti rispetto agli adulti, devono essere adeguatamente valutate e limitate le fonti indoor (come materiali didattici, di costruzione e di arredo, detergenti e altre sostanze chimiche come muffe e pollini) e outdoor cioè gli inquinanti esterni che finiscono per concentrarsi negli ambienti confinanti.
Domani, vedremo nello specifico le indicazione della Sip per una scuola a misura di bambino.