Per qualcuno la campanella è già suonata, per altri, sta invece per suonare: entro il 15 settembre tutti gli studenti italiani torneranno a scuola e dovranno riprendere pian piano il ritmo con la quotidianità.
E per rendere più dolce il rientro, ecco tre poesie interamente dedicate al ritorno a scuola (Il primo giorno di scuola di Gianni Rodari), alla scuola ideale (Vorrei una Scuola di Gianni Rodari), e alla bellezza di ritrovare gli amici della classe (La scuola Roberto Piumini).
Il primo giorno di scuola
di Gianni Rodari
Suona la campanella
scopa scopa la bidella,
viene il bidello ad aprire il portone,
viene il maestro dalla stazione
viene la mamma, o scolaretto,
a tirarti giù dal letto…
Viene il sole nella stanza:
su, è finita la vacanza.
Metti la penna nell’astuccio,
l’assorbente nel quadernuccio,
fa la punta alla matita
e corri a scrivere la tua vita.
Scrivi bene, senza fretta
ogni giorno una paginetta.
Scrivi parole diritte e chiare:
Amore, lottare, lavorare.
SCUOLA, COME RIPRENDERE IL RITMO
Vorrei una Scuola
di Gianni Rodari
Vorrei una Scuola tutta di cioccolato,
con il tetto di zucchero filato.
Vorrei una Scuola fatta di fiori,
con uccelli e farfalle di mille colori.
Vorrei la Scuola più grande per me,
ma la mia Scuola è la più bella che c’è.
Filastrocca settembrina,
già l’autunno si avvicina,
già l’autunno per l’aria vola
fin sulla porta della scuola.
Sulla porta c’è il bidello,
che fischietta un ritornello,
poi con la faccia scura scura
prova la chiave nella serratura,
prova a suonare la campanella…
Bambino, prepara la cartella!
La scuola
di Roberto Piumini
Vado a scuola, vedo amici,
gioco, parlo, imparo, rido,
più si è, più si è felici:
degli amici io mi fido.
La maestra ha bei capelli,
è un’amica un po’ più grande:
lei ci insegna a ritornelli,
lei risponde alle domande.
Vado a scuola, vedo cose,
le disegno con colori
sento storie misteriose,
e alla fine torno fuori.
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