La notizia è di qualche giorno fa: Francesco Profumo, attuale Ministro dell’Istruzione, ha avanzato la proposta di anticipare di un anno l’età di ingresso alla scuola elementare, per terminare il percorso di studi al compimento della maggiore età, 18 anni, e non a 19 come accade adesso.
L’obiettivo sarebbe quello di allinearci a quanto accade negli altri Paesi Europei, andando così a recuperare una sorta di “svantaggio” che i nostri diplomati avrebbero rispetto agli altri.
Per far questo, due sono le soluzioni praticabili.
La prima è rivoluzionare l’intero sistema scolastico, portando da 13 a 12 gli anni complessivi di scuola e articolandoli in maniera diversa da quanto avviene oggi (due blocchi di 5 anni ciascuno più un biennio finale); la seconda, appunto, quella di iniziare la scuola primaria a 5 anni, mantenendo inalterata la suddivisione tra elementari, medie e superiori che abbiamo ad oggi.
Mentre la prima strada sembra difficilmente praticabile, soprattutto per un discorso di esubero degli insegnanti, la seconda è attualmente una proposta alla quale sta lavorando un team di docenti, pedagogisti ed esperti, con lo scopo di arrivare ad elaborare entro dicembre 2012 un disegno di legge.
Le reazioni, ovviamente, non si sono fatte attendere.
Già quando la riforma Gelmini rese possibile l’anticipo ai nati entro il 30 aprile, ci fu una levata di scudi da parte soprattutto degli insegnanti, che non vedevano di buon’occhio l’ingresso alla scuola elementare di bambini di soli 5 anni e mezzo (o meno).
È vero, d’altra parte, che l’inizio della scuola elementare a 6 anni è stato imposto in Italia da una legge vecchissima, che risale addirittura al 1859, e che i tempi sono molto cambiati: oggi, i cosiddetti nativi digitali, spesso imparano l’alfabeto molto prima di andare a scuola e, grazie alla moltitudine di stimoli da cui sono circondati, sono decisamente più svelti rispetto al passato.
E voi, cosa ne pensate? Siete favorevoli all’anticipo a 5 anni per l’ingresso alla scuola primaria?
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