Il deficit uditivo non deve essere sottovalutato perché può comportare gravi problemi cognitivi e di linguaggio. In Italia, però, da circa un anno abbiamo un altro fiore all’occhiello. Il Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma effettua lo screening audiologico neonatale a tutti i nuovi nati anziché solo ai bambini che presentano sintomi di sordità. L’accesso universale a questo esame permette di scoprire anche i casi meno evidenti, che se trattati tempestivamente non lasciano gravi conseguenze. Tra marzo 2009 e marzo 2010 sono stati circa 3.150 i bambini analizzati e grazie a questo protocollo è stato possibile scoprire precocemente il deficit uditivo di 10 bimbi.
L’intervento di diagnosi precoce ha portato alla scoperta di 4 casi di ipoacusia monolaterale (pari all’1,27‰ degli esaminati) e di 6 casi di ipoacusia bilaterale nei rimanenti (pari al 1,91‰). E quattro di questi bambini, affetti da ipoacusia da medio-grave a profonda, sono stati immediatamente avviati a un intervento riabilitativo. Questo è il bilancio del primo anno di ”Screening audiologico universale neonatale” condotto dal team multidisciplinare dei Dipartimenti di Scienze Pediatriche Medico-Chirurgiche e Scienze Oftalmologiche e Otorinolaringoiatriche del Policlinico Gemelli.
L’ipocausia neonatale può avere conseguenze sullo sviluppo del linguaggio e delle abilità cognitive, tanto più gravi quanto più grave è il deficit e quanto più è precoce la sua insorgenza. Purtroppo se non c’è una storia familiare alle spalle, può sfuggire perché non presenta lesioni visibili. Le ipoacusie infantili bilaterali permanenti o persistenti non sono rare e quelle congenite hanno un’incidenza di circa 1.5 nuovi casi per mille neonati, con valori fino al 3 per mille evidenziati da studi più recenti.
Ci sono però dei casi in cui il rischio è 20 volte maggiore, per esempio nei bambini ricoverati nelle unità di terapia intensiva neonatale, magari prematuri, e quelli con precedenti familiari per deficit uditivi. Ecco quindi che uno screening acustico come quello offerto al Gemelli può salvare i bambini, identificando fin da subito il disturbo.
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