L’idea che in Finlandia sia normale far dormire i bambini una scatola, le famose baby-boxes, fa un po’ sorridere, soprattutto per noi italiani che abbiamo il culto dei lettini super imbottiti. Invece è una tradizione antica, che ha aiutato a far calare la mortalità infantile. Non a caso una dottoressa di Harvard ha fondato una ong per creare delle scatole per neonati nel sud dell’Asia.
Con questo progetto speriamo di salvare le vite di 58mila neonati nei prossimi cinque anni. L’unica condizione perchè le madri ricevano la scatola è che si sottopongano a esami prenatali, così come avvenne in Finlandia all’inizio del 20/o secolo.
Ha raccontato Karima Ladhani. La scatola finlandese è pagata dal governo e non è solo una scatola di cartone dotata di materasso e lenzuolini, ma contiene tutto il necessario, dalle tutine e i body ai pannolini al termometro per il bagnetto, per affrontare i primi mesi di vita del bambino. È una sorta di kit di benvenuto.
La baby boxes rappresenta uno spazio sicuro dove il bambino può dormire, fuori dal letto dei genitori e senza giochi, cuscini o altre cose che possano soffocarlo durante il sonno. Inoltre viene distribuita senza biberon e ciucci per favorire l’allattamento al seno, cosa che si è verificata nel paese scandinavo. Da quando ha iniziato a essere distribuita gratuitamente a tutte le mamme nel 1938, in Finlandia si è passati da un tasso del 10% di bambini che morivano prima del compimento dell’anno allo 0,3%. Sono davvero risultati molto significativi.
La baby boxes stanno quindi diventando un fenomeno internazionale. Sono circa una 30 i Paesi che stanno imitando la Finlandia, imitando la tradizione. Pensante che negli Stati Uniti sta riscuotendo sempre più successo. Un esempio di minimalismo, che tiene in considerazione le reali necessità delle famiglie, riducendo gli sprechi quanto più possibile.
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