Nonostante nel nostro Paese la legge permetta di partorire in ospedale in totale anonimato e affidare il piccolo alle cure dei sanitari nell’attesa che venga dato in adozione, sono molte le giovani donne che abbandonano i figli dopo il parto gettandoli via come se fossero spazzatura. Fra il dicembre dello scorso anno e il marzo 2013 si sono verificati tre casi solo a Roma ed è di qualche giorno fa la notizia di un bimbo appena nato trovato senza vita sotto un cavalcavia nei pressi di Novara.
Eppure cancellare questo orrore è possibile. Basterebbe sensibilizzare, non solo informare, le future madri che per qualunque motivo non intendono tenere il piccolo che portano in grembo circa la possibilità di affidare il neonato a qualcuno che se ne prenderà cura finchè non gli verrà trovata una famiglia disposta ad accoglierlo e ad allevarlo.
Per questo motivo il reparto di Patologia neonatale del Policlinico Umberto I di Roma, in collaborazione con l’associazione I diritti civili nel 2000 e la onlus Happy Family ha presentato l’iniziativa “Il cassonetto non è una culla-Non si getta così una vita“, una campagna informativa con manifesti e adesivi a bordo di 700 mezzi pubblici, tra taxi e bus, nella città di Roma.
Le madri che sentono di essere arrivate a un punto di non ritorno possono invece rivolgersi al numero verde 800 28 31 10 di Salvabebè e salvamamme che oltre a soccorrere, su segnalazione delle stesse, i neonati abbandonati con una culletta termica portatile, fornisce informazioni circa la possibilità di recarsi in ospedale e partorire in anonimato.
In molte città poi sono presenti le culle per la vita. Cullette termiche dove i neonati non desiderati appena partoriti possono essere adagiati, collocate in prossimità degli ospedali. Dei veri e propri punti di accoglienza attraverso i quali si può consegnare il proprio bimbo alla vita e a un futuro migliore in completo anonimato.
Se aspetti un bambino e non vuoi o non puoi tenerlo dopo il parto, non gettarlo via. Chiama il numero verde o cerca una culla per la vita nella tua città. Puoi anche recarti in un ospedale qualsiasi e partorire assistita dal personale sanitario che rispettando il tuo volere e la tua privacy si prenderà cura di te e di tuo figlio una volta che avrai lasciato l’ospedale.
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