Si torna a parlare di crisi, uno degli argomenti più trattati attualmente. Gli effetti della situazione economica che stiamo vivendo si esplicano anche nel campo della salute dei bambini. E ciò si evince da una serie di dati anche piuttosto significativi che fanno riflettere molto. A questo proposito ad esempio più della metà delle famiglie italiane ha ridotto drasticamente i costi delle visite di controllo e specialistiche relative ai piccoli di casa. Non solo, sono molte le mamme (ben il 60%) ad anticipare il momento dello svezzamento per potere risparmiare sul latte che come ben sappiamo non è proprio economico, come molti dei prodotti esclusivamente riservati ai neonati, cibi che il 35% delle famiglie italiane ha eliminato dai propri acquisti. Anche il latte artificiale è al centro della crisi: viene acquistato soprattutto in base alle offerte del momento più che sotto consiglio del pediatra.
Questi i dati raccolti sulla base di due indagini condotte parallelamente che hanno coinvolto 600 pediatri da un lato e 1000 famiglie italiane dall’altro, ed esposti in occasione della presentazione di Paido’ss, Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza. Ma non finisce quì: i pediatri delineano una situazione che andrà via via “peggiorando” con la riduzione delle visite e delle cure relative alle malattie croniche, delle visite specialistiche a pagamento e di quelle correlate dalla corresponsione del ticket.
Il quadro appena delinenato fa riflettere e spaventare allo stesso tempo. Il rischio maggiore in cui si potrebbe incorrere in futuro è il peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie relative all’infanzia, accompagnato da una diminuizione delle vaccinazioni, al ricorso sempre meno frequente dei farmaci indicati per la cura delle malattie rare ed infine potrebbe portare ad abitudini alimentari scorrette. Come è facile pensare il quadro generale non risulta per niente confortante. E’ delineato da una consapevolezza e da uno stato d’animo particolarmente sentiti in tutta Italia, senza troppa differenza tra Nord, Centro e Sud, che fa ben poco sperare nei confronti dell’avvenire.
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