Quante volte abbiamo parlato di anestesia epidurale, di chi è favorevole e chi invece è contraria? Ma ci sono anche molte donne che pur volendo usufruire della possibilità di un parto senza dolore non possono a causa dei loro problemi di coagulazione. Forse per queste donne è arrivata la soluzione al loro problema, all’ospedale di Careggi infatti è in corso la sperimentazione del remifentanil, un anestetico a base di oppio che si riceve per endovenosa attraverso dosaggi personalizzati che permetteno di poter veder nascere il proprio figlio senza paura di complicanze. Ciò perché questo farmaco ha una emivita breve, cioè viene smaltito velocemente e riesce a non creare problemi di coagulazione.
Abbiamo già trattato circa 1000 donne, la prima è stata mia figlia. È un’alternativa sicura. Questo oppioide era già stato studiato e molto si conosce sui suoi meccanismi d’azione. Agisce rapidamente e altrettanto rapidamente viene eliminato dall’organismo. Per ogni partoriente viene individuata la quantità di farmaco su misura.
ha affermato Anna Melani, responsabile del reparto di anestesia del dipartimento materno-infantile. Sugli effetti positivi dell’anestetico non sono tutto concordi, una voce fuori dal coro viene da Guido Fanelli, esperto di antidolorifici, membro di un’apposita commissione ministeriale
Il remifentanil crea un’anestesia dissociativa. Il paziente resta sveglio e non avverte dolore. Non dobbiamo dimenticare però che è molto potente, molto più della morfina e non è estraneo a complicanze. Oltre al fatto che può superare la barriera tra madre e feto. Insomma, definirla alternativa dolce mi sembra eccessivo anche perché è un analgesico poco maneggevole. Mi chiedo inoltre se la sicurezza sia garantita anche nei casi in cui il parto si prolunga.
Luciano Caprino, ordinario di farmacologia all’università La Sapienza non condanna il remifental ma auspica che venga usato solo in ospedali ben attrezzati a causa della possibilità che si verifichi quello che secondo lui è l’unico effetto collaterale del farmaco cioè che si verifichi una diminuzione della frequenza respiratoria di donne e bambino. La notizia a mio avviso è buona considerato il fatto che come già abbiamo detto tempo fa in Italia l’offerta dell’epidurale è da terzo mondo.
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