Rupert Everett non si nasconde dietro a un dito. L’attore inglese, da ormai 20 anni, ha dichiarato al mondo intero la sua omosessualità senza paura dei pregiudizi e senza il timore di perdere il lavoro o il suo status di seduttore. Nonostante la sua posizione, però, ha deciso di non appoggiare le coppie gay nel desiderio di diventare genitori.
Durante un’intervista al Sunday Times Magazine, riportata in Italia da Vanity Fair, ha dichiarato:
Non riesco a pensare a qualcosa di peggiore di un bambino cresciuto da due padri.
La sua visione di famiglia è assolutamente tradizionale. È convinto che un bambino abbia bisogno di un papà e di una mamma per crescere. Insomma, condivide la stessa opinione di sua mamma Sara, che ha ben 77 anni e, nonostante abbia accettato l’omosessualità del figlio, continua a sperare che prima o posi trovi una donna. In realtà, Sara vorrebbe tanto diventare nonna.
Il tema dei genitori gay è molto delicato. Ci sono paesi in cui coppie dello stesso sesso possono adottare bambini e possono anche ricorrere a tecniche di fecondazione e paesi, come l’Italia, in cui tutto questo è impensabile. Ovviamente la posizione di Rupert Everett è interessante (in quanto gay) e dà la possibilità di riaprire il dibattito.
È stata immediata la reazione di Ben Summerskill, l’amministratore delegato dell’associazione no-profit per i diritti dei gay e delle lesbiche Stonewall. Summerskil ha risposto che non esistono prove che testimonino che un bimbo cresciuto da due genitori dello stesso sesso abbia dei disagi. E poi ha criticato il rapporto di Rupert con la madre: ha più di 50 anni ma non pensa ancora con la sua testa. Questo il sunto del discorso.
Non è tardata la risposta dell’attore, che ha tenuto a precisare che non ha nessuna intenzione di farsi portavoce della comunità gay, di cui non si sente parte. Con temperamento britannico ha chiuso la polemica in questo modo:
L’unica comunità a cui appartengo è quella umana e abbiamo fin troppi bambini. Non è il caso di farne altri.
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