L’onicofagia è un comportamento che caratterizza diverse persone, dagli adulti ai bambini. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non si tratta di un vizio o un capriccio, ma può celare dietro se delle motivazioni ben più profonde. L’abitudine di rosicchiarsi le unghie inizia a comparire nei bambini già a partire dal secondo anno di età. Oltre a potere essere consiederata quasi un’attività consolatoria in vista dell’abbandono del ciuccio, potrebbe nascondere la manifestazione di un disagio interiore, ecco perchè sarà bene non sottovalutarlo.
L’onicofagia rientra nella categoria di quei comportamenti che vengono notoriamnete definiti “compulsivi” ovvero la cui caratteristica principale consiste nel bisogno irrefrenabile di compiere una determinata azione. Potrebbe derivare dal semplice fatto di emulare quanto già visto in altri soggetti, anche adulti, così che il bambino tenda a riproporlo in momenti in cui si trovi da solo, oppure potrebbe essere sintomo di tensione, irrequietezza, o ancora espressione di sensazioni di rabbia o di ansia, e di gelosia. Fermo restando dunque il fatto che sarebbe bene approfondire le motivazioni che stanno alla base di tale comportamento, esistono una serie di rimedi per i bambini che si mangiano le unghie.
Innanzitutto sarebbe bene cercare di fare capire al bimbo, con pazienza e mai con aggressività, che rosicchiare le unghie è un comportamento da evitare in quanto gli fa male, evitando però di essere oppressivi e ripetitivi. In tal caso, infatti, potreste ottenere esattamente l’effetto contrario. Ancora, sarebbe bene cercare di comprendere i motivi del disagio ed allo stesso tempo cercare di arginarli. Fargli praticare uno sport che gli piaccia potrebbe aiutarlo nello scaricare lo stress ed allo stesso tempo migliorare il suo umore. Un rimedio pratico consiste nel cospargere le unghie con un unguento amaro, facilmente reperibile presso le farmacie. Sconsigliato invece il più classico dei rimedi della nonna, ossia l’utilizzo del peperoncino. Si tratta di un rimedio talmente drastico, infatti, che oltre a potere avere un forte impatto psicologico potrebbe presentare ripercussioni negative sullo stomaco dei piccoli.
Photo Credit | Thinkstock