Il bambino, appena nato, viene catapultato nel mondo extrauterino e bombardato da numerosi stimoli sensoriali. Per affrontare il mondo esterno, il neonato ha a disposizione tutta una serie di riflessi primari, detti riflessi neonatali, che gli permettono di reagire agli stimoli esterni. Nello specifico, i riflessi neonatali sono delle reazioni involontarie che il bambino possiede fin dalla nascita e che dipendono da un sistema di controllo dei muscoli corporei ancora immaturo. I riflessi neonatali sono fisiologici nei primi mesi di vita del bambino e tenderanno a scomparire spontaneamente, al massimo, entro il primo anno di età.
Cosa è il riflesso di Moro?
Il riflesso di Moro (o di abbraccio) è uno dei riflessi primari del bambino attraverso il quale il neonato reagisce di soprassalto, con l’apertura delle braccia, a stimoli improvvisi come un rumore o quando viene poggiato bruscamente in posizione supina.
In questi casi, il neonato estende le braccia verso l’esterno, apre le dita delle mani per chiuderle successivamente a pugno, sospende temporaneamente il respiro e grida o piange. Il riflesso di Moro non si presenta solo in caso di bruschi cambi di posizione della testa e del corpo ma ogni volta che il bambino avverte una sensazione di pericolo: rumori forti ed improvvisi, un soffio d’aria fredda sul volto del piccolo o una luce abbagliante. Con il passare dei mesi, tale reazione tenderà a scomparire e lascerà il posto a semplici sobbalzi, smorfie, alzate di spalle o girando lo sguardo verso la fonte di rumore. Il riflesso di Moro compare, generalmente, già in epoca embrionale tra la ventottesima e la trentaquattresima settimana di gestazione e tende a scomparire entro i quattro mesi di età. La perdita del riflesso di Moro è, comunque, molto soggettiva e in alcuni neonati può essere un processo più lento del normale. Quello che conta è che con il passare del tempo si noti una diminuzione del riflesso ed una sua definitiva scomparsa entro il primo anno di età.
La persistenza del riflesso di Moro
Può succedere che il riflesso di Moro non scompaia definitivamente entro l’anno d’età e tenda a persistere nel bambino, diventando magari meno evidente. In questi casi, è bene tenere sotto osservazione il piccolo perchè potrebbero insorgere sofferenze neurologiche. Il persistere dei riflessi primitivi, infatti, potrebbe impedire la corretta acquisizione delle coordinazioni motorie e sensoriali nel bambino. Potrebbero verificarsi, ad esempio: difficoltà nel linguaggio, a camminare, a vestirsi da solo, ad avere equilibrio e movimenti agili, cattiva coordinazione occhio-mano, difficoltà a scrivere correttamente, dislessia, disgrafia, incapacità di articolare bene le parole. Sono numerose le cause che sottostanno al persistere del riflesso di Moro che possono presentarsi prima e dopo la nascita: stress in gravidanza, vomito gravidico persistente, minacce d’aborto, diabete gestazionale, infezioni virali, problemi durante il travaglio o il parto, febbre alta nel neonato, convulsioni, etc..
E’ importante che i genitori, qualora notassero segni di una possibile persistenza del riflesso di Moro, si rivolgano al proprio medico. Il pediatra verificherà la presenza del riflesso sollevando il capo del neonato con la mano per poi abbassarlo rapidamente o sollevando il bambino coricato sul dorso, tenendolo per le braccia, e lasciare le braccia quando le spalle sono staccate dal piano.