Anche i neonati, così come gli adulti, possono soffrire di reflusso gastroesofageo. Solo chi ne sia colpito sa bene quanto possa risultare fastidioso e possa incidere sulla qualità della vita. Nei neonati, in particolare, si manifesta all’improvviso e senza causa apparente. Può essere accompagnato da rigurgito o vomito. Fortunatamente, nella maggioranza dei casi, nei neonati il reflusso scompare spontaneamente tra i primi 18-24 mesi di vita. Nei casi più ostinati può permanere invece fino ai 4 anni di età. A tal proposito è possibile combattere i sintomi del reflusso mettendo in pratica alcuni consigli pratici ed alla portata di tutti.
Il reflusso gastroesofageo non è altro che la risalita del materiale acido proveniente dallo stomaco su per l’esofago. Esso si manifesta attraverso rigurgiti di saliva e di latte, oltre che di muco. E’ dovuto al fatto che la valvola che separa l’esofago dallo stomaco nei lattanti non sia ancora perfettamente funzionante. Tale patologia è così frequente tra i neonati per una serie di motivi tra i quali il fatto che l’alimentazione dei bambini sia completamente liquida ed che gli stessi passino gran parte del loro tempo sdraiati in culla.
Dei consigli pratici che possano in qualche modo migliorare la situazione facendo si che il bambino risenta dei sintomi il meno possibile, possono annoverarsi nel tenere il piccolo il più possibile in posizione verticale; nel posizionare la testa, quando sdraiato all’interno della culla, leggermente sollevata rispetto al corpo con l’aiuto di un cuscino (da ricordare il fatto che in ogni caso, per scongiurare il pericolo di SIDS, ovvero di morte in culla, i neonati andrebbero sempre messi a dormire sulla schiena e mai a pancia in giù). Sarebbe bene, infine, evitare di stressare troppo il bebè lasciandolo tranquillo il più possibile ed evitare di dargli delle medicine, a meno che non siano state prescritte dal proprio medico.
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