Le donne in gravidanza sono maggiormente soggette all’insorgenza del cosiddetto reflusso gastrico o gastroesofageo; ovvero quello sgradevolo fastidio rappresentato da bruciore di stomaco e sensazione di risalita di cibo e succhi gastrici che fa la propria comparsa di solito nel corso del terzo trimestre di gravidanza, pur verificandosi con una certa frequenza già dalle prime settimane di gestazione. Questo accade fondamentalmente per due motivi: l’ingrossamento dell’utero e le modificazioni ormonali.
L’utero infatti ingrossandosi preme sullo stomaco e lo spinge verso l’alto causando il cattivo funzionamento della valvola situata tra stomaco ed esofago; come conseguenza di ciò parte del contenuto acido dello stomaco può raggiungere l’esofago dando la sensazione di bruciore. Ma anche l’aumentata secrezione del progesterone, ormone fondamentale per lo sviluppo dell’embrione può causare il passaggio di acidi nell’esofago, poichè ha come effetto il rilassamento della mucosa di cui la valvola succitata è costituita.
Talvolta il bruciore alla bocca dello stomaco in gravidanza può essere accompagnato anche da rigurgito e dall’aumento della secrezione salivare. Purtroppo, come ben sapete, non è possibile assumere farmaci in gravidanza, quindi per combattere il fastidio non rimane altro che prendere qualche precauzione utile a prevenirlo: ad esempio, non andate a letto subito dopo aver pranzato o cenato, la posizione distesa favorisce sempre l’insorgere del reflusso, figurarsi mentre si aspetta un bambino! Inoltre, per evitare di passare la notte insonni vi sarà utile mantenere il cuscino in posizione elevata poggiandolo alla spalliera del letto.
Infine, non indossate indumenti stretti in vita (non so voi, ma io a un certo punto non riuscivo più a mettere le calze!) ed evitate qualunque sforzo, anche minimo, a stomaco pieno.
Per concludere, una curiosità: dalle mie parti è ancora viva una credenza popolare secondo la quale quando la mamma in attesa è affetta da reflusso gastrico è segno che al piccolo stanno crescendo i capelli. Ma vi sembra possibile?
2 commenti su “Il reflusso gastrico in gravidanza”