“Mani aperte” è una rubrica radiofonica afghana, la voce che la conduce è quella di Mobina e storie come quella di Farida passano spesso su Radia Balkhi Radio: una donna di 35 anni non riesce ad avere un figlio maschio e il marito ha deciso di sposarsi con un’altra donna molto più giovane, che gli dà alla luce un maschio e che segna l’inizio dell’incubo di Farida, perché il marito comincia a picchiarla e umiliarla.
Nonostante Farida lotti e si ribelli, minacci anche di suicidarsi, tutto è inutile e gli abusi continuano. Farida decide così di chiedere aiuto.
Solo in questo modo il marito inizia a capire e a cambiare atteggiamento nei suoi confronti. Non la considera più come un essere umano di serie B. E questo è un primo fondamentale passo.
Mobina parte sempre da episodi di vita vissuta come quelli appena descritti per trattare argomenti scottanti in Afghanistan. Dopo esser diventata assistente paralegale grazie all’associazione Action Aid, diventa direttrice di Radia Balkhi Radio, consigliando le donne ed affrontando gli aspetti religiosi e legali della condizione femminile.
La sua è una battaglia per il cambiamento, che parte dal fatto che più dell’80% di donne in Afghanistan subisce violenze fisiche o psicologiche e nel migliore dei casi non è libera di decidere nè per il suo futuro, nè per indirizzare in qualche modo quello dei suoi bambini.
Le figlie femmine devono sempre sottostare ai desideri del padre e spesso, e questo succede maggiormente quando la famiglia cui appartengono è molto povera, sono obbligate a sposarsi contro il loro consenso.
La sua battaglia sta facendo enormi passi in avanti ed è riuscita ad arrivare lontano, risuonando anche in Italia, dove l’8 Marzo, sulla pagina Facebook di Action Aid Italia (all’indirizzo www.actionaid.it) si può seguire la sua voce.
In alternativa si può mandare un messaggio di solidarietà e sostegno a Mobina a questo indirizzo: http://sostegno-actionaid.it/?l=MOB09.