Il momento del parto è per definizione un momento estremamente intimo nella vita di una donna. Eppure, mai come in questo caso, intimo non fa rima con segreto. Molte donne, infatti, sentono il bisogno di raccontate questo evento, e non a caso la rete stessa pullula di racconti del parto (anche qui su Tutto Mamma!).
Qualche volta, la cosa può assumere contorni poco piacevoli. Forse a qualcuna di voi è capitato: siete lì con il vostro bel pancione a fare quattro chiacchiere con la parente/amica/conoscente/
A fronte di questi inspiegabili resoconti, che potrebbero essere tranquillamente evitati con il semplice buonsenso (perché terrorizzare una futura neomamma che già di per sé ha i suoi timori, senza bisogno che dia il suo contributo?), la maggior parte dei racconti del parto sono però molto intensi, coinvolgenti e spesso commoventi.
Ma cosa spinge una mamma a raccontare un momento così privato come il parto? Perché questo diffuso desiderio di condivisione, persino con persone totalmente estranee, come nel caso dei racconti pubblicati in rete?
Credo che la risposta sia diversa per ciascuna donna, ma forse c’è una cosa che accomuna tutte: il parto è un’esperienza talmente incredibile, dirompente e senza eguali nella nostra vita, che tentiamo, raccontando, di fissare nella memoria quei momenti straordinari, quasi avessimo bisogno di crederci per davvero.
Come se il momento in cui abbiamo dato la vita – che cosa eccezionale! – rischiasse di sfuggirci, come se quei minuti (o, più frequentemente, quelle ore) confusi e indistinti in cui abbiamo provato, tutto insieme, dolore, paura, sgomento, sollievo, incertezza, gioia, meraviglia, potessero perdersi se non li fissiamo subito con le parole.
E voi, che ne pensate? Amate ascoltare o leggere i racconti del parto di altre mamme? E il vostro, lo avete raccontato? E se sì, per quale motivo?
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