Secondo consiglio del pediatra, il bambino può cominciare a mangiare il pesce nel periodo dello svezzamento sin dall’età di sette mesi. Il pesce è infatti senza dubbio un alimento di fondamentale importanza perchè ricco di acidi grassi , in particolare omega 3, in grado, fra l’altro, di regolare la pressione arteriosa, favorire lo sviluppo della retina e abbassare il colesterolo, proteggendo così il bambino, una volta divenuto adulto, dal rischio di sviluppare ipertensione e malattie vascolari. Il pesce inoltre è ricco di proteine, vitamine e sali minerali, quali fluoro, ferro, calcio e, soprattutto, iodio, indispensabile per il corretto funzionamento della tiroide e per lo sviluppo del sistema nervoso.
Tuttavia, nonostante gli omega-3 siano contenuti soprattutto nel pesce azzurro (tonno, sgombro, sardine, acciughe) è più opportuno introdurre il pesce nell’alimentazione del bambino cominciando con le qualità più magre e leggere come il merluzzo, la sogliola, il palombo, la platessa. Inoltre, il pesce va offerto al piccolo solo a svezzamento iniziato, dopo i primi pasti a base di carne, e liofilizzato od omogeneizzato; solo in un secondo momento potrà essere offerto sminuzzato e triturato.
La modalità di cottura più indicata è senza dubbio quella al vapore, consigliabile almeno fino al compimento dei due anni di età; questa infatti lascia inalterate le qualità del pesce e lo rende maggiormente digeribile. Inutile dire che il pesce deve essere freschissimo (a meno che non lo compriate surgelato) e di ottima qualità, per questo motivo al momento dell’acquisto accertatevi della sua bontà controllando che l’occhio non sia velato, che le branchie siano rosse, che la carne sia bella soda e che le squame non si stacchino.
Sappiate però che anche il pesce surgelato può rivelarsi di ottima qualità a patto di controllare l’integrità della confezione al momento dell’acquisto e di rispettare la cosiddetta catena del freddo, nonchè le opportune modalità di conservazione.