Fin dal primo anno di vita il bambino ha bisogno di proteine per crescere bene, e non c’è niente di meglio della carne, sia bianca che rossa, per fare il pieno di queste sostanze indispensabili per l’organismo. Nella carne si trova la carnitina, una proteina che il corpo usa per produrre energia, e la mioglobina, un’altra proteina che trasporta l’ossigeno ai muscoli.
La carne serve al piccolo anche come fonte di ferro, un minerale essenziale per la formazione dei globuli rossi e per il funzionamento del sistema nervoso, e per aiutare l’organismo a prevenire le infezioni. Il ferro è importante anche per la produzione di emoglobina, una sostanza che serve per trattenere l’ossigeno che viene introdotto con l’aria e poi trasportato nei tessuti. Il bambino ha più bisogno di ferro di un adulto perché il suo organismo è in crescita, e il ferro di origine animale è più assimilabile di quello vegetale.
Intorno ai 5 o 6 mesi si possono dare al bambino dei liofilizzati, e poi degli omogeneizzati, a base di tacchino, coniglio, agnello pollo, cambiano ogni due o tre giorni il tipo di carne in modo di farglieli assaggiare tutti nel giro di un mese. A 7 mesi si può aumentare la dose di omogeneizzato, oppure frullare circa 40 grammi di carne fresca nella pappa; dopo l’anno si può tranquillamente offrire la carne come secondo piatto, tritata o frullata, abbinata alle verdure. Vanno bene sia le carni bianche che quelle rosse, perché contengono sostanze nutritive molto simili, ma è opportuno iniziare con quella bianca perché è più magra, più tenera e digeribile.
Il miglior modo per cucinare la carne da dare al bambino è al vapore, in modo da mantenere inalterate le proprietà nutritive, poi va frullata o tritata per renderla più digeribile. La carne di maiale si può iniziare ad offrire dopo l’anno sotto forma di omogeneizzato e dopo i 15 mesi come fettina, perché è molto grassa per il bambino.
Anche per i salumi e gli insaccati è meglio aspettare, perché contengono sale, spezie ed additivi vari per renderli saporiti; quindi è meglio iniziare ad offrirli al bambino dopo i due anni e sempre con moderazione. Il prosciutto cotto, invece, può essere tranquillamente dato al bambino, purché privato del grasso, perché è tenero e in genere piace ai piccoli.