Secondo uno studio dell’Università di Chicago e e del New York City Department of Education, pubblicato su Development Science, un’educazione centrata su scienza, tecnica, ingegneria e matematica (quella che gli anglofono indicano con l’acronimo STEM) migliora le capacità logiche dei bambini e, di conseguenza, le loro prestazioni in materie scolastiche come la matematica.
Il puzzle, secondo gli studiosi, è uno dei primi giochi più utili ad introdurre questo tipo di educazione (che è senz’altro migliore di quella impartita attraverso tv e videogiochi) almeno nella fascia di età compresa fra due e quattro anni. Però…c’è un però: lo studio ha evidenziato che la performance di maschi e femmine è diversa. Se è vero, infatti, che tutti i bambini abituati a fare i puzzle mostravano prestazioni migliori di quelli non avvezzi a questo gioco, i maschietti all’età di quattro anni erano in grado di assemblare puzzle più complessi di quelli delle coetanee.
Confermata la presunta superiorità dei maschietti quanto a inclinazione per le scienze? No. Affatto. Lo studio ha coinvolto anche mamma e papà e la visione dei filmati svolti ha mostrato una curiosa tendenza: mentre i genitori dei maschietti tendono a dare indicazioni in termini geometrici (“dove mettiamo il quadratino”, “dove mettiamo il triangolino”), i genitori delle femmine davano indicazioni relative al tema del puzzle stesso (“dove mettiamo il cappellino”).
Forse è proprio questo modo di rapportarsi alle figlie femmine che incide sulla differenza dei risultati. D’altra parte, si sa già che la minore propensione delle bambine per matematica e scienze (meno diffusa ed evidente di un tempo) affonda le proprie radici soprattutto in fattori di tipo socio culturale che influiscono sul rendimento scolastico.
Quindi se per avere figli bravi in matematica è bene fargli fare tanti puzzle, per ottenere lo stesso risultato con le figlie è opportuno adottare con loro lo stesso linguaggio che si usa con i maschietti.
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2 commenti su “Con i puzzle i bambini sono bravi in matematica. E le bambine?”