Quante volte abbiamo detto che le cure che riserviamo oggi ai nostri figli non sono certo uguali a quelle che venivano riservate un tempo ai bambini. La tecnologia ha cambiato radicalmente il mondo e con esso il modo di prendersi cura dei nuovi nati per l’accudimento dei quali disponiamo oggi di ogni genere di arnese o strumento. Eppure ci sono cose non cambiano, a cominciare dall’amore di una madre, s’intende, ed esistono oggetti di uso comune per l’infanzia che hanno attraversato i secoli per giungere fino a noi. Uno di questi è il biberon.
Guttus tintinnabula, così gli antichi chiamavano questo antesignano del biberon di cui un esemplare di epoca Messapica, risalente a un periodo compreso tra il quinto e il quarto secolo avanti Cristo, è stato rinvenuto di recente in Puglia. Un oggetto delizioso in tutto e per tutto simile a un maialino come quelli che noi utiliziamo oggi per raccogliere le monete. Un maialino di terracotta, decorato in modo da attrarre l’attenzione di un bambino e rallegrarlo mentre succhia il latte dal musetto bucherellato.
Dentro la pancia del biberon-maialino sarebbero contenuti dei sonagli in terracotta, in modo che il biberon una volta svuotato fungesse da giocattolo.
Photo Via La terra di Puglia