Bambini che sorridono, bambini che giocano, bambini che pasticciano con il cibo, bambini che fanno il bagnetto: la rete ne è piena, tra blog personali, forum di mamme e, soprattutto, Facebook, l’abitudine di pubblicare le foto dei propri figli su Internet è ormai largamente diffusa.
Da una parte c’è il naturale, lecito e irresistibile desiderio di condividere quello che abbiamo di più bello, il nostro “prodotto” migliore: loro, i nostri figli, che siamo fieri di mostrare al mondo. Senza contare poi la possibilità che, in questo modo, anche la zia che vive in America o i cugini che non riusciamo mai ad incontrare possano finalmente conoscere il nostro bambino, vedere come cresce, sorridere alle sue espressioni buffe e cimentarsi con l’annoso interrogativo “a chi somiglia?”
Pensate che, stando ai risultati di una ricerca condotta nei principali paesi industrializzati (Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Spagna) ben il 70% delle madri ha dichiarato di aver pubblicato on line le foto del proprio bambino.
Dall’altra parte, ci sono però le continue esortazioni da parte delle Autorità, dei media, degli stessi utenti del web ad usare cautela in questa smania di condivisione. E su questo mi piacerebbe aprire un confronto con voi.
Intanto, ricordiamoci sempre che il web, forse non tutti lo sanno, non cancella niente. Una volta pubblicata una foto su un sito (Facebook su tutti), l’immagine sarà nel cyberspazio per sempre e, anche se poi decideremo di rimuoverla, in qualche database ne resterà traccia. “Chissene frega”, dirà qualcuno, e ci può anche stare. Ma è giusto esserne consapevoli.
E a proposito di Facebook, quanti di voi hanno “blindato” le foto dei propri bambini con le corrette impostazioni della privacy? Mi capita spessissimo di gironzolare tra le pagine dei miei amici ed accorgermi che posso tranquillamente accedere ai photoalbum dei loro amici, che io neanche conosco. E come me, chissà quanti altri. Chissà CHI. Perché il pensiero va sempre lì, a chi potrebbe guardare alle immagini innocenti di nostro figlio con occhi non altrettanto innocenti: alla pedopornografia, a quel mondo squallido ma purtroppo tanto diffuso di cui sentiamo parlare continuamente.
E del resto, c’è una nutrita schiera di consapevolissimi genitori che sostiene: e allora? Perché dovrei privarmi della gioia di condividere le foto del mio bambino con le persone a cui voglio bene, o semplicemente di far vedere a tutti quant’è meraviglioso mio figlio, solo perché qualche malato di cui non saprò mai potrebbe guardare le stesse foto in modo distorto? Non ci sono forse più pericoli al parchetto sotto casa, all’uscita della scuola, nella cerchia delle amicizie? I delitti più terribili non avvengono purtroppo soprattutto tra le mura domestiche, nell’ambito familiare? Considerazioni che hanno anch’esse una loro ragion d’essere.
Infine, c’è un ultimo aspetto da non trascurare: anche lasciando stare discorsi sulla pedofilia o sui possibili rischi ad essa connessi, ricordiamo sempre che i nostri bambini sono “piccole persone”, con i loro diritti (incluso quello alla riservatezza), e che se una foto pubblicata random ogni tanto probabilmente non offenderà la loro privacy, forse spammare in maniera indiscriminata le immagini che li rappresentano non è del tutto rispettoso nei loro confronti. Pensateli adolescenti, a rivedere le loro testoline spelacchiate e i loro musetti sdentati condivisi con il mondo intero. Loro, l’autorizzazione non ce l’avevano mica data.
Photo Credit | Thinkstock
1 commento su “Pubblicare foto di bambini sul web, è giusto?”