Scegliere di avere un bambino subito o aspettare domani, quando casa e lavoro saranno sistemati? È una decisione complicata, ma la maggior parte delle coppie di oggi si ritrova a rimandare la gravidanza per aspettare il momento giusto. Peccato solo che il momento giusto a volte lo è da un punto di vista economico, ma non biologico. È questo uno dei temi affrontati sabato a Voghera durante il convegno “Fertilità e infertilità”.
Sono sempre di più le coppie che si rivolgono agli specialisti per avere un bambino perché, dopo numerosi tentativi, purtroppo, il piccolo sembra proprio non voler arrivare. In media si presentano dal medico di fiducia circa 5 anni dopo, secondo i dati del centro di medicina della riproduzione Procrea di Lugano. E questi anni si devono andare a sommare a quelli precedenti, in cui i potenziali mamma e papà non si sono sentiti pronti.
Ci troviamo davanti a situazioni che probabilmente avrebbero potuto trovare una risposta più semplice se affrontate anni prima; purtroppo, l’età delle gravidanze continua a spostarsi in avanti, rendendo più difficoltoso avere un bambino, anche ricorrendo alle tecniche di procreazione medico assistita.
Ha spiegato Cesare Taccani, specialista in medicina della riproduzione del centro di procreazione ProCrea di Lugano, intervenuto al convegno. Ma quando si può parlare di infertilità? È importante anche fare il punto su questo dato, perché ci sono coppie o che prendono la cosa un po’ troppo sotto gamba o che invece dopo neanche due mesi sono già disperati. Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), ci vogliono due anni di rapporti non protetti per parlare di infertilità.
Bisogna inoltre considerare che l’età media di una donna al primo figlio è di 31 anni, peccato che il momento biologico più fertile è tra i 16 anni e i 25. Inoltre, sono sempre di più le donne che concepiscono intorno ai 38 e 39 anni, perché dopo i famosi cinque anni, bisogna aggiungere anche un tempo dovuto alla terapia.