Negli studi che riguardano gli incidenti in età pediatrica emerge quasi sempre la constatazione che la fatalità ha un ruolo molto marginale rispetto alla non previdenza e alla negligenza degli adulti. Gran parte della sicurezza e dell’incolumità dei più piccoli è riposta nella protezione degli adulti che si prendono cura di lui e da come gli viene insegnato a interagire con l’ambiente senza correre pericoli.
Un atteggiamento noncurante o peggio ancora iper-protettivo non sono da esempio per il bambino che per forza di cosa ha bisogno di toccare, portare alla bocca, sentire tutto quello che ha intorno e di sperimentare l’uso del proprio corpo in relazione allo spazio e all’ambiente in cui vive.
Occorre comunque assecondare queste pulsioni, necessarie per la crescita e la capacità di sviluppare un rapporto sano e produttivo con il mondo. Non educare il bambino a percepire il pericolo chiudendolo in una “campana di vetro” è un atteggiamento tipico dei genitori troppo protettivi che convinti di fare del bene al proprio figlio finiscono per esporlo a un rischio maggiore.
Ma non sono solo i genitori gli unici preposti agli interventi antinfortunistici sull’ambiente: la scuola, la strada, i luoghi di attività extra-didattica devono essere ben vigilati dagli adulti e dagli operatori affinchè vengano eliminate le fonti di pericolo maggiore e al tempo stesso ci sia un’educazione alla sicurezza rivolta ai bambini, con un discorso concreto, preciso e adatto alla loro capacità.
Studi statistici indicano gli incidenti come prima causa di morte tra 1 e 14 anni, circa il 28%. Eppure alcune semplici regole potrebbero scongiurare molti degli incidenti che quotidianamente si verificano. Non lasciare mai il bambino sul fasciatoio e sul letto, fare attenzione che sacchetti di plastica non siano nei paraggi: un colpo di vento da una finestra aperta potrebbe finire in cullo e causare il soffocamento; fissare i mobili alla parete, tenere i pavimenti sgombri da giocattoli. Avvolte basta guardarsi intorno.
2 commenti su “La prevenzione degli incidenti ai bambini è un dovere degli adulti”