Quante volte abbiamo parlato di prematuri, di quanto ogni giorno guadagnato prima della nascita possa essere determinante per la loro sopravvivenza, di quanto le cure si stiano perfezionando e perciò stiano garantendo una migliore prospettiva di vita. Ma cosa significa essere genitori di un piccolo prematuro? Cosa comporta a livello psicologico per un genitore dover accudire a distanza un figlio che si trova intubato in una incubatrice e quante complicazioni possono avvenire a mettere in difficoltà una piccola vità già in pericolo?
Due genitori di Milano hanno raccontato la storia del loro piccolissimo Federico in un libro intitolato 420 grammi (Urra edizioni, 15 euro), proprio come il peso del neonato alla nascita, neppure mezzo chilo a 27 settimane di gestazione, una storia di vita che vede protagonista la voglia di vivere di un bimbetto che oggi ha quasi due anni e sembra un piccolo come tanti. Spesso quando si vivono certe esperienze si sente la necessità di raccontare e condividere con gli altri la propria storia, e così hanno fatto Peter Durante ed Elide Esposito.
Il ricavato finanzierà totalmente l’Unità operativa di Neonatologia e terapia intensiva della Mangiagalli dove il piccolo ha vissuto per più di sei mesi in una sorta di pancione artificiale.
I soldi serviranno ad aprire una nuova linea di ricerca in Mangiagalli per studiare i problemi neurologici nei bimbi nati pre-termine. Penso in particolare alle emorragie cerebrali, che rischiano di compromettere la qualità della vita dei bimbi che arrivano a casa.
ha spiegato papà Peter.
Purtroppo le nascite pre-termine sono in aumento. Tra il 2008 e il 2009 abbiamo avuto un’impennata del 20 per cento, tantissimo. Le cause? Le donne fanno figli sempre più tardi, spesso lavorano o sono stressate e fumano.
ha affermato il professor Mosca direttore del centro di terapia intensiva della Clinica Mangiagalli.
Una storia che serve per tanti genitori che hanno vissuto esperienze simili ma che servirà ancora di più ai piccoli prematuri che aiuterà attraverso la raccolta di fondi per la ricerca.