Decidere di avere un bambino è una scelta molto impegnativa e personale. Ci sono donne che tentando disperatamente per anni di concepire e ragazzine distratte che restano incinte al primo rapporto. È per questo molto importante un’educazione consapevole all’uso della contraccezione. Una nuova indagine, condotta da O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna), ha dimostrato che l’uso dei contraccettivi generici è aumento di circa il 20 percento, grazie non solo alle campagne informative ma anche alle promozioni e alle confezioni risparmio.
Spesso, purtroppo, i ragazzi giovani rinunciano alla contraccezione perché costa! È un prezzo piccolo (la pillola in media sono 15 euro al mese), ma per un adolescente può rappresentare uno scoglio. Il 20 percento delle ragazze ha confessato che questo tipo di protezione rappresenta un problema economico e, per questo motivo, il 94 percento si è detta favorevole al passaggio a un contraccettivo generico. Lo dimostrano le vendite: sono aumentati del 20 percento i consumi della pillola generica.
Questo dato crescerà ulteriormente nei prossimi mesi. Prima di tutto perché le persone hanno imparato che generico non vuol dire bassa qualità, ma essenzialmente privo di una marca, e poi perché da maggio – in questa versione – ci saranno anche le compresse di ultima generazione a base di drospirenone, disponibili sia in versione classica sia in multiconfezione trimestrale.
Le principali consumatrici del generico sono le ragazze giovani, mentre le madri e le donne adulte preferiscono affidarsi a un marchio e sarebbero decisamente più interessate a passare al generico se fosse il medico a promuoverlo. Sono invece interessate, per questione di praticità, ad avere delle confezioni con copertura da 3 a 6 mesi (multiconfezioni). Tiziano Motta, responsabile dei Servizi di Ginecologia dell’Infanzia e dell’Adolescenza e di Endocrinologia Ginecologica e Contraccezione della Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano:
I dati dell’indagine rivelano un’immagine inedita delle più giovani, maggiormente consapevoli rispetto a dieci anni fa all’uso di contraccettivi, cui ricorrono già a partire dai 19-21 anni. Apparsa di recente sul mercato, la prima a base di drospirenone con basse quantità di estrogeni, il contraccettivo equivalente offre una doppia formulazione a 30 mcg e 20 mcg di etinilestradiolo. Un quantitativo che non solo mette al riparo da eventi trombotici (molto rari, all’incirca 1 su 3 mila), ma la cui combinazione con un progestinico a prevalente attività antiandrogenica garantisce un miglior controllo sia sull’acne sia sulla regolarizzazione del ciclo mestruale.
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