I ragazzi di oggi hanno davvero la possibilità di essere informati correttamente sui rischi che si corrono conducendo una vita sessuale non protetta, eppure le precauzioni continuano a essere poco utilizzate, tanto che gli ultimi dati Sigo dimostrano che il 27 per cento non usa alcun anticoncezionale e la percentuale sale al 35 per cento tra le sole ragazze.
I medici lanciano l’allarme e denunciano un trend preoccupate: si moltiplicano le malattie sessuali tra i giovani, i quali non si affidano alla prevenzione, ma alla contraccezione di emergenza. Sono state vendute solo in Italia 370 mila confezioni di pillola del giorno dopo (da quando è entrata in commercio), usata per il 55% da minorenni.
Abbiamo già raccontato tempo fa che nei weekend c’è la corsa alla pillola e il professor Emilio Arisi, fondatore dei primi consultori in Italia e consigliere della Sigo sostiene che sia fondamentale fare qualcosa, muoversi con più attenzione per fare informazione mirata.
Bisogna rompere la barriera dell’ignoranza. Perché ho conosciuto ragazzini convinti che la Coca Cola fosse un anticoncezionale, che se facevano l’amore in piedi non sarebbero rimaste incinta, che una lavanda al limone salvava da un rapporto non protetto.
Secondo gli esperti i ragazzi si affidano alla pillola del giorno dopo perché in casa non c’è un dialogo sereno e i genitori non aiutano i giovani a informarsi. Il secondo ostacolo è la mancanza di educazione sessuale pubblica. I dati, infatti, sono abbastanza chiari: in Italia sono il 16 delle donne prende la pillola contro il 40% del resto d’Europa e il 32% resta incinta con il coito interrotto. Comunque, anche se la situazione è ancora grave e preoccupante, qualcosa forse sta cambiando. Gli ultimi dati segnalano un calo del 4,7% nelle vendite della pillola del giorno dopo, mentre cresce lievemente il consumo di quella anticoncezionale tra le giovanissime (teenagers) fino al 18% .
[Fonte: Repubblica]
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