Annunciata da un mare di polemiche e ricorsi la pillola dei cinque giorni dopo approda lunedì in farmacia dopo un iter lungo oltre due anni. Giusto per rinfrescarci un po’ la memoria, la pillola in questione non rappresenta un farmaco abortivo ma un anticoncezionale di emergenza. Non ha nulla quindi a che vedere con la altrettanto discussa pillola abortiva Ru486 ma rappresenta piuttosto una sorta di evoluzione della pillola del giorno dopo, commercializzata ormai da diversi anni ma che non ha certo mancato e non manca, anch’essa di far discutere.
EllaOne, questo il nome commerciale della pillola dei cinque giorni dopo, può essere assunta fino a cinque giorni dopo un rapporto considerato a rischio di gravidanza indesiderata allo scopo di impedire il concepimento. Il suo principio attivo (ulipristal acetato) ha infatti tempi di azione più lunghi rispetto a quelli della pillola del giorno dopo.
Fermo restando, ma è solo il mio parere, che la contraccezione è un “problema” che ci si dovrebbe porre prima di avere un rapporto sessuale e non dopo, EllaOne potrà essere acquistata in farmacia esclusivamente esibendo la ricetta del medico la quale è valida per un solo acquisto. Il medico potrà fare la prescrizione solo dopo essersi accertato che non c’è alcuna gravidanza in corso.
Questo potrà avvenire anche attraverso la semplice esibizione di un test di gravidanza negativo da parte della donna che fa la richiesta. Il test dovrà basarsi sull’analisi delle Beta Hcg e potrà essere fatto sia mediante le analisi del sangue che mediante le analisi delle urine. In quest’ultimo caso sono accettati anche i test di gravidanza in stick normalmente acquistabili in farmacia.
Il ricorso al test delle urine pare sia quello per cui propendono i ginecologi di Sigo, Smic e Sic.
La casa farmaceutica produttrice fa sapere che la pillola è stata ampiamente testata ed è sicura. Attualmente è già commercializzata in 27 paesi europei.
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Contraccezione d’emergenza e pillola abortiva.
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