Il picco influenzale in Italia è atteso nel corso delle prossime tre settimane. La vaccinazione è raccomandata a tutti i bambini da sei mesi a cinque anni di età a prescindere dalle loro condizioni fisiche ma è ancora più importante per quelli tra loro che sono affetti da malattie croniche come diabete, asma e cardiopatie per i quali l’influenza può portare a complicanze fatali.
Le complicanze legate all’influenza stagionale rappresentano infatti la cusa del 60 per cento delle morti in età pediatrica in bambini affetti da patologie croniche delle quali spesso i genitori sono all’oscuro. A dirlo è la dottoressa Susanna Esposito, esperta di infettivologia pediatrica che ha partecipato al meeting di Hong Kong promosso dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.
Secondo la dottoressa Esposito è proprio il fatto che anche un bambino apparentemente sano può in realtà celare una patologia che lo mette a rischio della vita in caso di influenza deve indurci a riflettere sull’importanza di vaccinare i più piccoli sempre e comunque. Lo stesso vale per le donne in gravidanza. A Hong Kong, infatti, è emerso che contrarre l’influenza nel periodo concezionale rappresenta un gravissimo rischio di morte del feto.
Purtroppo però in Italia, aggiunge la Esposito, l’importanza del vaccino è ancora molto sottostimata e c’è poca informazione sia tra i genitori sia tra i pediatri di base sia riguardo le possibilie complicazioni legate al virus influenzale sia riguardo la sicurezza del vaccino stesso a proposito della quale il ritiro di alcune partite di farmaco in commercio avvenuto lo scorso autunno ha creato ancora più diffidenza.
Già da diversi anni il vaccino antiinfluenzale viene somministrato gratuitamente ai bambini a rischio perchè affetti da malattie croniche o immunosoppressi ma il vaccino rimane facoltativo. Il nostro Paese farebbe bene ad adeguarsi agli standard di altri Paesi europei ed extra europei (Gran Bretagna, Finlandia, Canada) dove invece è obbligatorio.
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