Il pianto è per il bambino molto piccolo un vero e proprio mezzo di comunicazione; mentre nei primi mesi di vita questo però non è intenzionale e, potremmo dire, serve al bambino per segnalare alle proprie figure di accudimento condizioni fisiologiche come fame, dolore, freddo, caldo o disagio (ad esempio perchè è sporco o bagnato) man mano che cresce il piccolo impara a usarlo in maniera sempre più mirata per attirare su di se l’attenzione di chi si prende cura di lui e ottenere un preciso risultato.
Alcune ricerche hanno poi evidenziato, ma molte mamme se ne erano già accorte, che il pianto del bambino assume caratteristiche differenti a seconda delle cause che lo determinano; naturalmente molte di queste sono rilevabili soltanto attraverso appositi strumenti, ma gli studi in questione, uniti, ci permettiamo di aggiungere, appunto all’esperienza di ciascuna madre, hanno permesso di giungere ad alcune indicazioni di massima utili nel quotidiano.
Quando il piccolo ha una colichetta ad esempio tenderà a sollevare le gambe e l’intensità del pianto varierà a seconda della posizione che gli si fa assumere. Se il piccolo piange per fame invece di solito comincia a farlo in maniera sommessa per alzare sempre di più il tono se la pappa tarda ad arrivare. Naturalmente però ciascun bambino è diverso dall’altro ed ogni mamma impara nel giro di pochissimo tempo a capire esattamente cosa il proprio figlio voglia comunicarle attraverso il pianto.
Spesso vi potrà capitare di sentirvi dire che se il bambino allattato al biberon piange subito dopo la poppata non può essere per fame; bene secondo la mia esperienza non c’è niente di più falso: il mio piccolo quando aveva appena quattro giorni di vita, con mia grande disperazione, ha pianto per due giorni di fila; cominciava appena mezz’ora dopo la poppata e non la smetteva più fino alla poppata successiva.
Mi è bastato consultare il pediatra per confermare i miei sospetti, che tutti intorno a me ritenevano infondati, e scoprire che la quantità di latte che gli mettevo nel biberon non bastava a saziare la sua voracità!
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