Lo spunto per il post di oggi mi arriva da un incontro casuale avvenuto ieri, mentre ero al mare con i miei bambini. C’era sulla spiaggia una bimba bionda, con in braccio un cagnolino minuscolo, e i miei tre figli naturalmente sono impazziti di fronte al cucciolo. “Le fa tanto bene, mi racconta la madre, perché sa… mia figlia ha qualche problema, e i medici, tra le altre cose, ci hanno consigliato di prenderle un cane”. Quella signora, senza saperlo, stava mettendo in atto una forma casalinga di pet-therapy.
La pet-therapy, o zooterapia, è una terapia che si fonda sul seguente presupposto: l’interazione con alcuni animali ha un’influenza positiva sulle persone malate ed è in grado di potenziare le cure mediche, alleviando disturbi psichici come ad esempio la depressione. Si tratte quindi di una co-terapia che, affiancando le cure tradizionali, le rende più efficaci.
La pet-therapy è praticata con successo con i bambini (soprattutto quelli affetti da autismo, problemi psicomotori, disturbi dell’apprendimento, sindrome di Down), ma anche con anziani e disabili.
Anche i piccoli pazienti che sono costretti al ricovero per lunghi periodi, possono trarre giovamento dalla compagnia di un animale, e per questo in alcuni ospedali vengono inseriti veri e propri programmi di pet-therapy. Oltre a giocare e a coccolare l’animale, la zooterapia prevede che il bambino si occupi di lui, gli dia da mangiare e lo curi personalmente, per quanto è nelle sue possibilità; è importante inoltre che il bambino svolga queste attività insieme ad altri bambini, in modo che possa anche socializzare.
In genere, per la pet-therapy vengono impiegati animali domestici come cani e gatti, ma anche criceti, coniglietti, caprette, asini, cavalli (naturalmente, in questi ultimi casi, all’interno di strutture adeguate e affiancati da personale specializzato). Particolarmente indicata per bambini autistici è anche la delfinoterapia.
Se desiderate avere ulteriori informazioni su questa “terapia dolce”, vi consiglio di visitare il sito www.pettherapyitalia.it.
4 commenti su “Pet-therapy: animali per aiutare i piccoli malati”