Periodo prodromico è chiamato quel lasso di tempo che precede il travaglio vero e proprio e che è caratterizzato dalla comparsa di contrazioni di durata e intensità irregolare, cioè che possono durare da pochi secondi a un minuto circa ogni venti minuti. La durata del periodo prodromico è variabile da donna a donna: può durare due giorni come poche ore. In questo periodo il dolore può avere un’intensità minore, e le contrazioni vengono avvertite come una specie di indurimento dell’utero, fino ad arrivare alla sensazione di dolore vera e propria, anticamera della fase successiva, ovvero il periodo dilatativo.
Nel periodo prodromico possono verificarsi delle perdite di sangue, manifestazione dei cambiamenti del collo dell’utero; infatti in questo periodo il collo dell’utero si porta in asse con la vagina per esser pronto a dilatarsi nella fase successiva. In alcune donne può verificarsi anche la rottura del sacco amniotico, ma a volte la perdita è talmente piccola da essere scambiata per una perdita d’urina; per distinguere questo momento dalla vera rottura delle acque può essere utile osservare se vi è sgocciolamento continuo, tipico della vera rottura del sacco amniotico, oppure no.
Nel fase prodromica la prima cosa da fare è non lasciarsi prendere dal panico; non è necessario neanche andare subito in ospedale, basta rilassarsi e riposare, in modo da non arrivare stanche al travaglio; mangiate tranquillamente, sopratutto cibi leggeri e succhi di frutta. Fate un bagno alla temperatura di 37° oppure una doccia se avete già perso le acque e cronometrate le contrazioni: quando inizieranno a farsi più frequenti e regolari, vuol dire che è arrivato il momento di andare in ospedale.