L’FDA, ha dato il consenso per la somministrazione del vaccino anti Sars-Covid-19, anche per la fascia di popolazione compresa tra i 5 e gli 11 anni. In America, quasi il totale dei bambini compresi in questo range, hanno ricevuto la somministrazione di almeno una dose di vaccino Pfizer. Anche L’EMA, agenzia Europea per i farmaci, è in procinto di approvare la somministrazione del vaccino anche per le fasce d’età più a rischio e più fragili, come quelle dei bambini.
Esattamente come negli adulti, il vaccino ha comportato degli effetti collaterali, come febbre, spossatezza, dolore in loco (nella punto in cui stata effettuata l’iniezione), non sono stati riscontrati effetti collaterali preoccupanti, al contrario, la popolazione risponde bene al vaccino e anche la risposta immunologica è assolutamente positiva: infatti, è stato riscontrato che la produzione di anticorpi è alta, nonostante la riduzione della dose, passata dai 30 milligrammi per gli adulti, ai 10 milligrammi per i bambini.
Dunque, non sono stati riscontrati effetti collaterali importanti: le miocarditi e le pericarditi, che erano probabilmente la conseguenza più temuta per le categorie fragili, per gli anziani, cosi come per la popolazione di bambini, in realtà non rappresentano una conseguenza del vaccino anti-Covid. E’ stato appurato che le miocarditi sono una conseguenza di infezioni virali, e quindi possono essere una conseguenza del virus Sars-Cov-19, ma non una conseguenza del vaccino anti-Covid.
Sono stati molto rari, i casi di miocardite conseguenti al vaccino, e tutte, sono state trattate in modo risolutivo, per cui, tranne che in casi precisi, in cui ci si trova di fronte ad una categoria fragile, i soggetti tra i 5 e i 10 anni, tendono a rispondere bene al vaccino, per cui, in risposta alle varianti che ancora flagellano la popolazione, che diventano sempre più invasive e resistenti alle precedenti vaccinazioni, diventa necessario effettuare la somministrazione del vaccino anche ai più piccoli. Lo scopo della vaccinazione, è quello di proteggere tutte le fasce di popolazione dallo sviluppo della malattia e arginare i contagi, arginando cosi la diffusione delle varianti.
La scelta di vaccinare anche la popolazione compresa tra i 5 e gli 11 anni, sta nell’aumento dei casi, sia oltreoceano che in tutta Europa. I dati, mostrano che il tasso di contagio è aumentato parallelamente all’ospedalizzazione. Si registra un aumento notevole dei ricoveri anche tra le fasce dei più piccoli, anche se i decessi sono ancora una minoranza esigua. Si prospetta dunque un nuovo inizio, vaccinando anche i più piccoli.