La pedofilia è un cancro della società e non c’è genitore che non sia preoccupato che il proprio bimbo possa incorrere in mani sbagliate. A mettere in allarme sono i nuovi dati di Telefono Azzurro, presentati durante la conferenza “Lotta alla pedofilia: nuovi strumenti per un’azione concreta”. In due anni, dal 2012 al 2014, i casi di adescamento di minori online sono quasi triplicati, passando dal 4,4% al 14,2 per cento.
Diventa ancor più agghiacciante il dato che unisce l’adescamento e la pedopornografia online, perché la percentuale sale al 22,2%. La percentuale degli adulti responsabili di abusi sessuali completamente estranei al minore è quasi raddoppiata in Italia, passando dal 14,5% del 2012 al 27,4% del 2014. Un dato, spiega Telefono azzurro, in linea con l’elevato numero di casi di abusi sessuali perpetuati attraverso Internet. Il presidente di Telefono azzurro, Ernesto Caffo, ha commentato:
I nostri dati confermano che è sempre più facile per gli adulti inserirsi nelle conversazioni tra minori: il pedofilo è spesso una persona lucida che sa usare i meccanismi di relazione per superare le barriere difensive dei ragazzi e dei bambini.
È vero, la Rete resta un terreno minato. È molto difficile difendersi, difendere i piccoli ed educarli a un uso consapevole e prudente. Il problema però sussiste anche lontano da internet: crescono complessivamente le segnalazioni di abusi che riguardano vittime adolescenti in Italia, passando dal 16,7% del 2012 al 25% del 2014. I dati confermano il triste primato femminile delle vittime di abusi (71,9%) e l’alta percentuale di minori di 11 anni che sono vittime (43,8%). Sono in aumento anche le vittime straniere, che oggi rappresentano il 20 percento dei casi.
I genitori non si rendono conto che Internet è la chiave di accesso al mondo, ha potenzialità infinite e i bambini sanno esattamente come usarli, molto più dei loro genitori, e riescono a entrare in certi siti, ad esempio quelli di dating online o chat roulette che permettono ai minori di conoscere tematiche inimmaginabili per gli adulti. Tutto ciò richiede una cultura collettiva e un impegno per aiutare i ragazzi e i bambini. Occorre anche attivare le leggi che abbiamo, colpire con misure severe gli adulti che entrano in rete per fini di sfruttamento e di abuso.
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