Fitoterapia e omeopatia, sempre più pediatri vi fanno ricorso ma pochi lo ammettono

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Un pediatra su quattro ricorre alla medicina complementare per curare i propri piccoli pazienti. Sono l’omeopatia e la fitoterapia, in particolare, a fare sempre più spesso la propria comparsa negli ambulatori di pediatria accanto alla farmacoterapia tradizionale. I dati sono quelli raccolti dalla Sip (Società Italiana di Pediatria) attraverso un questionario somministrato al oltre 1200 pediatri ambulatoriali e ospedalieri.

In 23 per cento di questi ammette di fare ricorso alla medicina complementare, in otto casi su dieci in associazione alla medicina tradizionale. In oltre l’80 per cento dei casi prediligono la fitoterapia seguita dall’omeopatia (oltre il 74 per cento degli intervistati la prescrive) mentre solo nel 5 per cento dei casi si fa ricorso all’agopuntura.

Spesso, dichiarano i pediatri, sono proprio i genitori a farne richiesta in quanto ritengono la medicina naturale più sicura di quella tradizionale. E quanto alla efficacia delle terapie naturali solo l’1.3 per cento dei medici ritiene che il loro impiego non abbia sortito alcun effetto benefico peggiorando anzi la situazione del piccolo paziente. Otto su dieci si ritengono invece soddisfatti, tenuto conto però che la medicina complementare viene impiegata soprattutto per la cura di tonsilliti, raffreddore, eczema e allergie.

Il 77 per cento dei pediatri che invece non prescrive rimedi fitoterapici o farmaci omeopatici lo fa perchè li ritiene inutili se non addirittura dannosi (accade nel 2.5 per cento dei casi).

Tuttavia, secondo il presidente della Sip, il dottor Alberto Ugazio, il numero di pediatri che associano alla medicina ufficiale quella complementare potrebbe essere ancora più elevato di quanto non emerga dal sondaggio; questo, afferma lo stesso Ugazio, a causa della reticenza di molti ad ammettere di farvi ricorso.

Il dato però c’è ed importante. Per questo motivo la Sip ha creato un gruppo di lavoro ad hoc che si riunirà il prossimo 9 Maggio a Roma in occasione del congresso nazionale dal titolo “Il futuro in gioco“.

[Fonte]

Photo credit | Think Stock

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