Negli ultimi anni se n’è fatto un gran parlare e per certi versi continua a farlo. Dal 1980 numerosi genitori hanno iniziato a mostrarsi restii, quasi spaventati, nei confronti delle vaccinazioni infantili tanto da rifiutarsi di fare sottoporre i propri figli. Di fronte tale atteggiamento non si può non chiedersi quale ne sia stata la motivazione. «Chi ha paura dei vaccini?» è il libro che affronta tale interrogativo.
Tale comportamento purtroppo non fonda le sue fondamenta su un solo percorso tanto che le sole prove scientifiche a riguardo non sono state sufficienti a convincere mamme e papà dell’utilità dei vaccini. Ad entrare in gioco sono state diverse discipline tra le quali la storia della medicina, la psicologia cognitiva ed evoluzionista, le conoscenze demografiche sull’alfabetizzazione ed ancora lo stile di vita e, per ultima, ma non per ordine di importanza, la comunicazione mediatica.
A tale proposito Internet, se da un lato rappresenta uno strumento comunicativo di portata mondiale, capace di raggiungere la maggioranza della popolazione, dall’altro ha dei punti deboli quali la libertà sulla quale si fonda che ne rappresenta per certi aspetti anche la forza. Così che è possibile trovarvi sia ricerche comprovate scientificamente che dati di dubbia provenienza. Il fatto che un gran numero di genitori vi si affidi per trovare risposta ai propri dubbi sul tema delle vaccinazioni, non ha avuto esiti positivi a causa dell’informazione distorta che spesso ne deriva.
Ciò che ne è venuto fuori è un clima di profonda confusione mista a disinformazione al centro del quale si sono trovati invischiati i pediatri i quali a stento riescono a farsi sentire dai genitori. Risolvere tale situazione di stallo è possibile affrontandone le cause remote. Il libro riporta alcune recenti ricerche che hanno raggiunto effetti positivi nonostante l’atteggiamento contrario alle vaccinazioni da parte dei genitori. “Chi ha paura dei vaccini?“, di Andrea Grignolio, è edito da Codice Edizioni. Leggete anche I vaccini salvano la vita: i genitori devono potersi fidare.
