Il passeggino, strumento indispensabile per chi abbia dei bambini piccoli, viene solitamente usato a partire dai 5 mesi del bebè. Permette ai piccoli di stare comodamenti seduti mentre mamma e papà li portano in giro, ed agli stessi di poter sbrigare le proprie commissioni o trascorrere del tempo in relax al parco così come nei locali in tutta tranquillità. Ma fino a quando è giusto utilizzarlo? Secondo Maria Rita Parsi, psicologa e psicoterapeuta, in perfetto accordo con Italo Farnetani, non oltre i 4 anni.
Sarà capitato anche a voi di vedere schiere di bambini sui passeggini in totale sconnessione con l’ambiente circostante. Comodamente spaparanzati sul “mezzo” con in mano giochi di vario tipo o, ancora più spesso tablet e telefonini. Viene da se che tale distrazione li distolga da quanto di più bello possa esserci a quest’età, ovvero la scoperta del mondo e la curiosità nei confronti di ciò che è nuovo.
L’utilizzo, oltre un tempo ragionevole, del passeggino, può provocare un rallentamento della crescita. Abituando i bambini ad essere scorrazzati in giro senza alcuna fatica potrebbe portarli ad abituarsi a tale atteggiamento. Sarebbe bene, dunque, rispettare la crescita e le esigenze del proprio bambino assecondando la sua voglia di camminare, di esplorare, che spesso, per la comodità di averlo seduto vicino, sotto il proprio pieno controllo, viene direttamente o indirettamente frenata.
Senza dubbio comodo, l’utilizzo prolungato del passeggino non è di certo una pratica da incoraggiare. L’atteggiamento corretto sarebbe quello di spingere i propri piccoli a passeggiare guardandosi intorno, lasciando perdere lo schermo del tablet. In definitiva il bambino dovrebbe essere autonomo e andare in giro sulle proprie gambe. Costringerlo sul passeggino ne limiterebbe la vitalità portandolo, in poco tempo, alla pigrizia e ad una sorta di dipendenza che non porterebbe nulla di buono e gli precluderebbe tutta una serie di nuove esperienze.
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