Ogni giorno un nuovo studio torna a stupirci. L’ultimo renderebbe meno gradito il famoso detto “Auguri e figli maschi”, frase che solitamente viene rivolta alla futura mamma e più in generale quando si vuole augurare del bene. In realtà invece una recente ricerca ha dimostrato come dare alla luce un maschietto riduca la vita della donna aumentando il rischio di morte del 7%. Non si tratta del primo studio avente ad oggetto un argomento così delicato.
Il primo legato all’aspettativa di vita della madre a seconda del sesso dei bambini era stato pubblicato su Science qualche anno fa e dimostrava come le mamme di un bambino di sesso maschile perdessero ben 34 settimane di vita. E’ di questi giorni invece il risultato della ricerca condotta da Samuli Helle dell’Università di Turku in Finlandia pubblicato sulla rivista specializzata Biology Letters. Per la ricerca in questione la studiosa ha preso come punto di partenza una comparazione fatta sulla base dei registri parrocchiali.
Da questa è emerso come nel caso in cui una donna dia alla luce il suo ultimo figlio all’età di 37 anni, la durata della sua vita sarà influenzata dal sesso del bebè. Nel caso in cui non partorisca un figlio maschio avrà ancora davanti a se 33,1 anni. Nel caso in cui invece partorisca 3 maschi l’aspettativa di vita si abbassa a 32,7 per ridursi ulteriormente a 32,4 nel caso, più improbabile comunque, che ne partorisca 6.
Ovviamente i dati fin quì esposti sono da prendere con le pinze, soprattutto per il fatto che lo studio sia stato condotto in uno Stato completamente diverso dal nostro per cultura ed abitudini. Ciò che conta però è la significativa rispondenza riscontrabile nei numeri appena visti, tra la durata di vita della madre ed il sesso del nascituro. Tra le possibili motivazioni il fatto che i maschi possano incidere maggiormente sulla salute della madre sia per il loro maggiore peso durante la gravidanza rispetto le bambine che per il minore aiuto che danno in casa nelle faccende domestiche.
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