Sarà dimessa oggi la donna di 35 anni di circa 200 chili che ha dato alla luce un bimbo di 3 chili e 800 grammi all’ospedale San Camillo di Roma. Perché parliamo di questo parto? Ovviamente perché è una storia incredibile, almeno per noi italiani che non siamo abituati ai maxi obesi e soprattutto a parti così complicati. E poi perché ancora una volta ricorre un tema molto attuale: il peso durante la gravidanza.
Il parto è stato programmato e ovviamente avvenuto attraverso taglio cesareo. La donna dopo la nascita del bimbo è rimasta in rianimazione per 24 ore in osservazione. Lo scopo ovviamente è stato quello di monitorare la sua condizione di salute e intervenire in caso di complicazioni. Claudio Donadio, primario del reparto di Ginecologia e ostetricia e del dipartimento materno dell’ospedale romano, ha dichiarato:
Quando si ha a che fare con pazienti obese occorre prendere particolari precauzioni, sia di tipo medico che organizzativo. Spesso, infatti, possono esserci problemi tromboembolici e, inoltre, non è sufficiente la strumentazione normalmente utilizzata per il parto: abbiamo dovuto chiedere in prestito il lettino dal reparto di chirurgia bariatrica.
Il San Camillo ha dovuto strutturare un’equipe ad hoc. La bella notizia è che la mamma e il suo bimbo stanno bene e attendono di essere dimessi. Bisogna considerare la difficoltà di questa gestazione: la donna, a causa della sua condizione, soffre d’ipertensione e ha sviluppato il diabete gestazione. Il peso ovviamente è la causa di tutto. Ricordiamo che le linee di guida inglese hanno evidenziato che il rischio di mortalità per gravide in stato di obesità e per il loro bambino è più alto del 50 percento. Ne vale la pena? Come sempre, il consiglio è quello di mettersi a dieta prima del concepimento e di seguire poi con molta attenzione le indicazioni del medico nei nove mesi.
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